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LA SCUOLA INTERETNICA: IL RUOLO DELLE FAMIGLIE...

Il problema pedagogico dell’educazione interculturale sta anzitutto nella necessità di evitare l’atteggiamento di semplice assimilazione. Al contrario l’atteggiamento interculturale cerca di promuovere l’interazione e il pluralismo, valorizzando il bilinguismo, il biculturalismo e favorendo lo sviluppo in tutti i bambini di una cultura della differenza basata sullo scambio, sul dialogo, sulla conoscenza e sulla comprensione delle diverse culture per giungere ad un reciproco arricchimento.
E' importante che vengano messe in atto delle attività di accoglienza nei confronti delle famiglie immigrate, per farle sentire a loro agio e permettere loro di instaurare un rapporto di fiducia nei confronti dell’istituzione scolastica.
Ci sono almeno due validi motivi per cui la famiglia non può assolutamente essere lasciata in secondo piano. Prima di tutto bisogna tenere in considerazione il fatto che sia la scuola sia la famiglia hanno lo stesso obiettivo ovvero il benessere del bambino/ragazzo. In virtù_ di questo entrambe non possono non impegnarsi in un’attività di collaborazione e confronto.
Le scuole sono chiamate ad organizzare delle attività per coinvolgere i genitori degli alunni i quali, a loro volta, devono essere presenti nella vita scolastica dei loro figli, seguendoli nello studio, mostrandosi interessati e partecipativi.
Nel caso di famiglie straniere, è inoltre, opportuno che l’apprendimento della lingua italiana, continui anche dentro le mura domestiche attraverso la conversazione, cosa che potrebbe giovare, tra l’altro, anche agli stessi genitori e famigliari.
In secondo luogo la scuola, oltre ad essere lo spazio dell’apprendimento, può essere anche un potente mezzo per permettere la comunicazione e l’incontro al di fuori dell’orario scolastico. Attraverso l’organizzazione di iniziative come “serate in cucina” o feste in occasione delle ricorrenze, infatti, si può favorire lo scambio interculturale in un’ottica di divertimento e convivialità
…E LA QUESTIONE DEL METODO - Il lavoro con i bambini deve essere svolto attraverso l’utilizzo del gioco, della musica, dei colori, del teatro ecc. ciò permette di raggiungere questi obiettivi facendoli divertire e, allo stesso tempo, divertendosi.
Un esempio della messa in atto di tale metodo può essere il gioco seguente:
“Se oggi aprissi la porta e mi trovassi a…”
Il gioco consiste nell'immaginare di trovarsi in un altro posto del mondo e raccontare la giornata tipo di un coetaneo residente in quel lontano paese, dal risveglio la mattina, alla scuola, al mangiare, al momento dei giochi ecc.
Questo gioco pone l’accento sugli aspetti della vita quotidiana e lavorare sulla quotidianità. E' un buon metodo in quanto non si va a porre l’accento solo sulla provenienza ma, soprattutto, sulle abitudini e sui comportamenti di ogni giorno. In questo modo si va a mettere in evidenza il fatto che, pur provenendo da culture diverse, spesso le abitudini quotidiane sono più simili di quanto si pensi, andando quindi a porre l’accento non solo sulle differenze ma soprattutto sulle analogie.
Sarebbe poi bello integrare il lavoro di immaginazione e di racconto orale con delle attività pratiche quali la messa in scena dei racconti oppure la preparazione dei piatti tipici.
(di Barbara Angelucci - del 2010-01-18) articolo visto 6015 volte
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