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IL MASSAGGIO SPORTIVO E TERAPEUTICO

Pre, post-gara, Fibrolisi

Il massaggio, tecnica antica utilizzata dai cinesi più di 2000 anni fa, veniva e viene tutt’ora utilizzata per eliminare la fatica, alleviare il dolore, rilassare e consentire una più facile applicazione di oli e unguenti sulla pelle. Probabilmente, rappresenta la più antica forma di trattamento medico. Diversi popoli antichi come gli Egiziani, i Romani e i Greci svilupparono con il passare dei secoli varie tecniche di massaggio; proprio questi ultimi perfezionarono la tecnica del massaggio sportivo e terapeutico.
EFFETTI E MANOVRE PIU’ UTILIZZATE - Gli effetti del massaggio sportivo e terapeutico sono molteplici e possono avere diverse funzioni quali:
1. Aumentare la circolazione sanguigna e migliorarla attraverso la spinta del sangue verso il cuore
2. Ripristinare la scorrevolezza fisiologica dei piani tessutali e delle parti molli 3. Rimuovere le tensioni muscolari
4. Mantenere l’elasticità e la mobilità del tessuto connettivo e aumentare la mobilità e flessibilità articolare
Le manovre più utilizzate nel massaggio in generale e anche in quello sportivo e terapeutico sono le seguenti:
1. Sfioramento: è la prima manovra utilizzata nel massaggio, coinvolge esclusivamente l’epidermide poiché le mani scivolano sulla pelle del paziente sfiorandolo senza alcun tipo di pressione. Fondamentale nel primo contatto con la pelle, il massaggiatore attraverso un ritmo lento e una spinta massima tranquillizza il paziente.
2. Frizione: In questa manovra viene esercitata una pressione che varia dal tipo di trattamento che si vuol effettuare e dai tipi di risultati che si vogliono ottenere. La mano del massaggiatore agisce in profondità con lo scopo di detendere contratture e ridare ai tessuti elasticità riattivando il riassorbimento venoso e linfatico.
3. Impastamento: consiste nell’afferrare una piega più o meno ampia di tessuto con due mani effettuando un movimento di pressione alternata delle mani. Utilizzata nelle parti del corpo con massa muscolare voluminosa, si effettua in modo trasversale arrivando in profondità per eliminare le tensioni.
Il massaggio pre-gara viene utilizzato innanzitutto come forma di riscaldamento passivo poichè attraverso la varie fasi si genera calore aumentando la temperatura della pelle e dei muscoli, stimola i riflessi in genere e ha azione eccitante al livello muscolare permettendo ad essi la contrazione con la massima velocità e forza.
Le manovre da effettuare durante il massaggio pre-gara iniziano attraverso lo scivolamento per riscaldare l’epidermide, continuano con la frizione mobilizzando i tendini, i legamenti e le inserzioni muscolari fino ad arrivare a stiramenti e mobilizzazioni per ottenere la massima escursione articolare. Questo tipo di massaggio anche se denominato pre-gara non sostituisce il riscaldamento attivo effettuato dagli atleti in vista di una gara.
Il massaggio post-gara diversamente da quello pre-gara viene praticato per alleviare dolori, fastidi muscolari e articolari dovuti ad accumulo di acido lattico, urea e tossine o micro-lesioni muscolari provocate dallo sforzo intenso dell’atleta. Il massaggio post-gara viene effettuato dopo 30 minuti fino a 4 ore poiché i prodotti catabolici non si depositano subito nei tessuti e non deve durare più di 40 minuti perché potrebbe affaticare il soggetto.
Per un relax psico-fisico dell’atleta è fondamentale utilizzare le manovre di drenaggio, sfioramento e impastamento per migliorare la circolazione ematica e linfatica portando più ossigeno ai muscoli. Importante evitare quando l’atleta è molto stanco l’esecuzione di manovre energiche o che possano procurare danni muscolari.
LA FIBROLISI - Una delle tecniche terapeutiche utilizzata nell’ambito medico-sportivo è la Fibrolisi. Una tecnica inventata dal fisioterapista svedese K. Eckman che attraverso degli strumenti “fibrolisori”, uncini di acciaio o di legno, agiscono sugli strati più superficiali dei tessuti con lo scopo di eliminare aderenze, noduli ecc…
I fibrolisori sono utilizzati anche come strumenti diagnostici poichè attraverso la loro forma ad uncino permettono al massaggiatore di individuare la presenza di formazioni fibrose al livello dei tessuti molli. Molto spesso gli scopi terapeutici della fibrolisi negli atleti sono quelli di rompere le aderenze dovute a cicatrici nate da vecchi stiramenti, strappi muscolari o traumi diretti. In seguito a questa terapia sono soliti disturbi dolorosi nei punti di maggiore aderenza. La fibrolisi può essere praticata anche a mani nude nei casi in cui i noduli, le aderenze e le cicatrici sono semplici da sciogliere o da elasticizzare. Le controindicazioni di questa tecnica terapeutica riguardano la presenza di masse tumorali, ferite esposte, soggetti diabetici da insulina o presenza di traumi acuti.
Nell’ambito sportivo la tecnica del massaggio è utilizzata indipendentemente dal sesso o dal tipo di sport praticato con lo scopo di preparare l’atleta, prevenire gli infortuni e permettere l'ottimizzazione psico- corporea.
(di Dott. Leonardo Squarcella - del 2010-02-10) articolo visto 11847 volte
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