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DIGITALE TERRESTRE: NOVITA', PROSPETTIVE

Alla scoperta del nuovo strumento che sta sostituendo la vecchia antenna. Reggerà la sfida con altri strumenti di comunicazione?

Swith off. Spegnere l’interruttore. E’ ciò che è successo nel mondo della televisione quando siamo passati dall’analogico al digitale lo scorso anno. E’ stato un momento importante, emozionante per molti, tragico per altri. Sì, perché se per alcune persone ciò ha significato l’inizio di una nuova era della comunicazione e dell’intrattenimento, per altri è stato un passaggio traumatico da un mondo di consuetudini ad uno totalmente nuovo.
Che il passaggio da una tecnologia di vecchio tipo a una nuova comportasse una serie di problemi lo si sapeva, succede in tutti i settori. C'è molta confusione sui decoder, soprattutto gli anziani hanno riscontrato difficoltà più di altri. Tuttavia negli ultimi mesi le telefonate ai call center sono nettamente diminuite, una prova significativa che la confusione circa il funzionamento del decoder sta scomparendo col passare del tempo.
Con il digitale terrestre si sono aperte strade per nuovi soggetti del mondo delle telecomunicazioni, si è fatta largo una grande quantità di canali gratuiti, contenuti trasmessi anche in definizione HD e più servizi pay che possono rappresentare un motivo per passare da una televisione antiquata ad una di nuova concezione con decoder incorporato o per l’acquisto di un semplice decoder da affiancare alla vecchia tivù. Inoltre sia la qualità video che quella audio migliorano nettamente col passaggio dall’analogico al digitale.
INTERATTIVO, ALLA PORTATA DI TUTTI - Ma il digitale terrestre rappresenta anche una valida alternativa ai costosi abbonamenti satellitari. Mediamente in Europa ogni famiglia spende per abbonamenti via satellite 250 euro. Quota che sale a 500 euro in Italia. Il digitale, offrendo la possibilità della carta prepagata, è alla portata di tutte le fasce di acquirenti che decidono cosa vedere, quando vedere e soprattutto se pagare o no una data cifra per visualizzare quel determinato contenuto editoriale.
Ma è l’interattività il fulcro principale di questa nuova televisione: il telespettatore da passivo diventa attivo, con un semplice decoder è lui a scegliere, a decidere attraverso il telecomando, esprimendo un voto o un commento, rispondendo a sondaggi e quiz, diventando davvero partecipe di ciò che guarda su una tv che non è più semplicemente tale ma, grazie ai servizi digitali, una finestra interattiva sul mondo.
Stando agli ultimi dati resi noti dal Dgtvi (il consorzio che riunisce Rai, Mediaset, Telecom Italia Media e alcune associazioni di tv locali), il successo del decoder digitale terrestre ha superato quello del decoder satellitare, entrando nelle case del 60% delle famiglie italiane. Il quadro che si prospetta da questi dati è che 13,8 milioni di famiglie sono utenti del Digitale Terrestre, 8,7 milioni sono abbonate alla piattaforma satellitare (Sky) e circa 600mila fruiscono dei servizi di IpTV (Alice e Fastweb).
IL PASSAGGIO CHE FAVORISCE IL DIGITALE TERRESTRE - A favore del digitale terrestre gioca inoltre il fatto che da maggio a dicembre 2010 c'è il previsto passaggio da analogico a digitale terrestre di altre sei regioni, per complessive 10 milioni di famiglie e 23 milioni di persone coinvolte. Il digitale costa meno del satellitare e le famiglie, soprattutto in questo periodo di crisi, badano ai consumi.
Il risultato è che Sky vede calare i suoi abbonamenti: secondo i dati di News Corp, la compagnia di Rupert Murdoch che controlla Sky, il fatturato del colosso satellitare ha subìto una flessione del 2% annuo. Per questa serie di motivi, la televisione digitale terrestre è destinata ad essere la televisione del futuro, soprattutto viste le sue potenzialità che sono lontane dall’essere state sfruttate pienamente.
(di Simone Barbè Maccario - del 2010-02-18) articolo visto 5539 volte
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