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VISCA AL VITTORIA COLONNA

Tra vastità della gamma di sentimenti e di tematiche

Sandro Visca, pittore di origini aquilane ma residente da molti anni a Pescara, espone in questi giorni, fino al 4 Maggio, molte delle sue opere più significative al museo Colonna.
LE OPERE - 46 anni di carriera artistica si mescolano in questa mostra personale, in un alternarsi di stili e di tecniche rappresentative. Non sono poche le opere concettuali che catalizzano l’attenzione per la loro particolarità.
COSI’ SPIEGA LE OPERE - Visca ne spiega il significato: “Negli anni 60 il mio stile è stato la risultante delle correnti culturali in voga all’epoca e delle mie personali convinzioni. Era quella un’epoca di grandi cambiamenti, nello stile di vita, nel progresso industriale, nel costume degli italiani e non solo.
In ogni opera ci sono delle simbologie, che celano discorsi complessi, riguardanti alcuni eventi storici e alcune tematiche che al tempo erano d’attualità. I tempi del boom economico sono stati fondamentali per la mia formazione, sia per lo sviluppo delle mie scelte in fatto di contenuti che nella gestione commerciale della mia arte. Un messaggio che ho voluto mandare alla società occidentale di cui facciamo parte riguardano i modelli di sviluppo che abbiamo perseguito, con le loro contraddizioni e i loro gravi difetti.
Un’attenzione particolare, poi, l’ho riservata all’uomo visto con il filtro delle sue esigenze naturali e dei suoi atteggiamenti spontanei, che però si scontrano, inevitabilmente, con l’ ”Ego” sociale, imbevuto di tabù e di regole collettive”.
LA COMPLESSITA’ DELLE OPERE - La critica di Sandro Visca non è mai estrema e semplicistica, ma contiene sempre un discorso complesso: la vastità della gamma di sentimenti e di tematiche di cui è dotato si evince da alcune opere più intimiste, in cui l’occhio analitico si lascia trasportare da una visione più romantica e da uno stato d’animo più tenue.
E’ il caso di una sua installazione, raffigurante una sposa di stampo occidentale, con le sue aspettative e le sue caratteristiche peculiari di donna, di moglie e di futura madre.
Gli anni 70 e 80 ci restituiscono un Visca cangiante, che mette da parte alcuni temi per proporne altri, e che sceglie talora di lavorare più con i colori, e in altri casi di scegliere tessuti o altri materiali.
IL TEATRO FINTO - La sua opera contemporanea è incentrata sul “teatro finto” proposto dall’epoca attuale: “Il mondo è come un teatro dei burattini, afferma, “sempre più scalcinato, sempre meno credibile e fragile negli equilibri esistenziali dell’uomo. Inoltre la politica internazionale suscita interrogativi inquietanti a cui prima o poi dovremo dare una risposta più decisa”.
(di Andrea Russo - del 2008-04-12) articolo visto 3667 volte
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