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TEAM EUROPEI SULL'ORLO DEL BARATRO

Numerosi storici club internazionali rischiano il fallimento. Si salveranno? E come?

La crisi finanziaria non ha risparmiato nessuno, e anche se con un po’ di ritardo gli effetti arrivano pure nel calcio. Il sistema del pallone in Europa ha continuato a indebitarsi, i grandi club europei hanno continuato a spendere senza freni, basta ricordare la campagna acquisti di quest’estate messa in piedi dal Real Madrid dell’ingordo Florentino Perez.
STIPENDI E TRASFERIMENTI PESANO … - Il costo degli stipendi e quelli dei trasferimenti dei calciatori restano fuori dalla realtà dell’economia di oggi, nonostante i soldi che girano intorno al pallone non sono più quelli degli anni d’oro. Ma si sa che senza un tetto alle spese folli il rischio indebitamento è alto. Così inevitabilmente la mancanza di regole finanziare ferree ha condotto tanti grandi club in situazioni quasi fallimentari, tamponate o rimediate temporaneamente da operazioni finanziarie d’emergenza o dal ricorso dei patron ai loro portafogli personali.
QUANTI DEBITI PER LO UNITED … - A dimostrazione che nessuno se la passa splendidamente è la recente preoccupazione intorno al Manchester United, il club più ricco del mondo per valore economico complessivo. I Red Devils con 800 milioni di euro di debiti erano vicini ad un futuro prossimo piuttosto grigio, se non nero.
La situazione della squadra di Malcom Glazer è stata risollevata solo da una particolare operazione finanziaria mai fatta prima da un club di calcio, ovvero l’emissione di un bond da 500 milioni di sterline della durata di sette anni che permetterà allo United a partire dalla prossima stagione di pagare meno interessi sui debiti, anche se l’operazione è lontana dall’essere una soluzione risolutiva del problema quanto piuttosto un rinvio dello stesso.
Oltremanica, le altre grandi d’Inghilterra non stanno di certo meglio. Il Chelsea ha trasformato l'esposizione finanziaria che aveva nei confronti del suo stesso proprietario, il russo Roman Abramovich (pari ad oltre 900 milioni di euro di debiti), in nuove azioni.
Anche il Manchester City, recentemente acquistato dalla famiglia reale di Abu Dhabi, ha quasi azzerato l’indebitamento trasformandolo in azioni. Soluzione diversa invece quella attuata dall’Arsenal che per finanziare i propri debiti ha emesso obbligazioni garantite dagli incassi del proprio stadio (l’Emirates stadium).
Appare dunque chiaro, che i debiti stanno ormai surclassando anche le grandi del calcio europeo, e in Italia i top team come Inter e Milan non stanno molto meglio, anche se da noi il ricorso al portafoglio del presidente-patron ammortizza tanti costi.
L’unica via da percorrere per non rischiare di vedere squadre storiche del calcio mondiale sull’orlo del fallimento è quella del fair-play finanziario così tanto osannato quanto disatteso e ancora lontano dall’essere formalizzato dalle molte dirigenze societarie.
(di Gaetano Scavuzzo - del 2010-04-02) articolo visto 4786 volte
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