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GOOD BYE OCCHIALI GRAZIE AL LASER

Molti miopi hanno’ritrovato’la vista inseguito all’intervento chirurgico con laser

BOOM DEL LASER - Ogni anno aumenta il numero delle persone stanche di indossare gli occhiali e disposte a ricorrere al laser per eliminare la loro miopia; precisamente circa 20 milioni di persone si sono sottoposte all’intervento dal nome tecnico chirurgia refrattiva,di cui 800.000 solo italiani.
Sorta intorno negli anni ’80,la chirurgia refrattiva solo negli ultimi tempi sta ricevendo pieno consenso da parte dei pazienti e dei medici che decidono di utilizzarla in alternativa ai bisturi. Essa viene usata per correggere i difetti della miopia,l’astigmatismo e l’ipermetropia;intervenendo infatti sulla cornea rettificano i disturbi refrattivi dovuti a difficoltà di mettere a fuoco le immagini. In particolare nella miopia, i raggi luminosi provenienti da oggetti distanti si focalizzano non sulla retina ma davanti ad essa determinando così una visione sfocata che migliora solo a breve distanza.
Tali imperfezioni vengono solitamente corretti con l'uso di occhiali e lenti a contatto. Nel caso in cui non è possibile adoperarli per attività lavorative come l’aviazione oppure i problemi sono molto sbilanciati tra un occhio e l’altro si consiglia di intervenire chirurgicamente in maniera definitiva, anche se non è garantito che si ottenga una visione perfetta in quanto può rimanere un piccolo residuo refrattivo che potrà essere migliorato con un secondo intervento più lieve.
LE TECNICHE - Il bisturi ormai è stato messo da parte per dare spazio alla tecnologia laser! Esattamente due sono le tecniche maggiormente diffuse: PRK e LASIK.
PRK o fotocheratotomia refrattiva si avvale del laser a eccimeri che asporta i tessuti della grandezza di millesimi di millimetro per evaporazione. Il chirurgo infatti, elimina prima manualmente l’epitelio che è la parte superficiale della cornea e successivamente esegue il laser. Infine applica una lente a contatto protettiva che verrà tolta quando l'epitelio si sarà riformato. I miglioramenti iniziano a vedersi dopo un mesetto fino ad arrivare al completo ripristino dopo 2 o 6 mesi. Questa metodologia può presentare come effetti collaterali: dolore, lacrimazione e sensazione di possedere un corpo estraneo nell’occhio operato.
LASIK o cheratomileusi (laser in sito) è un trattamento abbinato al laser ad eccimeri ed è migliore per le miopie più gravi. Il chirurgo prende il sottile strato di cornea e lo ribalta di lato per creare un "flap" corneale, una specie di porticina sotto la quale viene effettuato il laser,operando all'interno della cornea. Alla fine lo strato di cornea viene riposizionato saldandosi da solo, senza punti di sutura basta fare attenzione per qualche giorno a non strofinare o urtare l’occhio operato. Rispetto alla tecnica precedente il LASIK di solito fa riscontrare meno fastidi e ha un recupero più veloce anche se è una tecnica più invasiva per la cornea. Essa però riesce a curare miopie fino a 10 diottrie contro le 6 che invece riesce a recuperare il PRK.
Entrambi vengono eseguiti in ambulatorio dalla durata di 10 minuti circa e non vi vengono mai sottoposti pazienti al di sotto dei vent’anni in quanto la giovane età potrebbe non aver fatto stabilizzare la miopia come in realtà è necessaria:almeno devono trascorrere due anni dalla comparsa dei primi sintomi.
STRUTTURE - In Italia oramai la tecnica laser viene effettuata in diverse cliniche localizzate in Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna,Toscana, Marche, Lazio, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna. In Abruzzo vi sono due centri: l’ospedale San Salvatore de L'Aquila diretta dal dottor Leopoldo Spadea e a Chieti in cui ci si può rivolgere al prof. Leonardo Mastropasqua, titolare della Cattedra di Malattie dell’Apparato Visivo della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli studi “G. D’Annunzio” di Chieti e direttore della Clinica oftalmologica - centro Regionale di Eccellenza sempre dell'Università degli Studi di Chieti - Pescara.
Il professor Mastropasqua possiede una prestigiosa fama nel campo dell’oculistica in cui i suoi prioritari distretti di interesse clinico e di ricerca sono appunto la chirurgia laser refrattiva, la chirurgia della cataratta e il glaucoma avendo eseguito già 10.000 interventi sul bulbo oculare con notevole successo.
(di Annarita Ferri - del 2010-05-05) articolo visto 8981 volte
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