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BAMBINI E TELEVISIONE

Protagonisti di programmi televisivi, attori nelle campagne pubblicitarie, modelli nelle sfilate, i bambini sono sempre più spesso al centro di operazioni mediatiche

Non rappresentano solo la nuova fascia di consumatori da catturare e fidelizzare con estenuanti campagne pubblicitarie, ne sono divenuti gli attori.
Vengono trasposti in un mondo di cui non possono comprendere i significati e il vissuto: viene loro chiesto di vestire come gli adulti, cantare le loro canzoni e scimmiottare i loro comportamenti, tutto per vendere dei prodotti o per far salire gli indici d’ascolto. Il risultato finale è che i più piccoli appaiono grandi e molto più maturi di quanto sono.
Viene da domandarsi se invitare ad assumere tali atteggiamenti, che mal si sposano con le esigenze e le richieste dell’infanzia, sia anch’essa una forma di violenza che lasci, in qualche modo, dei segni permanenti nella persona e nella personalità.
Oltre alla oramai consueta strumentalizzazione del corpo femminile, alla sua mercificazione e mortificazione, tali modelli comportamentali, così come vengono propinati dai mass media, potrebbero leggersi come vere e proprie pressioni culturali che chiedono una maturazione anticipata, anche dal punto di vista endocrinologico e sessuale, a chi non è ancora pronto a tali mutamenti.
E’ un salto della fanciullezza? I bambini sono come carte assorbenti e nella loro precoce esposizione rischiano di introiettare forme di comportamento narcisistiche, competitive, che portano a una privazione del gioco e, soprattutto, del gioco di conquista e di contatto con il mondo adulto.
Si tratta di imitazioni sul filo del verosimile, lontane dalle rappresentazioni e dalle emozioni dei bambini, non coerenti con quella età o con la fase di sviluppo di ognuno, con i tempi propri di maturazione infantile.
Consideriamo, poi, che spesso l’atteggiamento dei genitori spinge a mettere i bambini sul palcoscenico, anche nella vita di tutti i giorni, senza una visione critica dell’evento e senza la necessaria precauzione educativa.
Dobbiamo tener presente questo aspetto del segreto desiderio dei genitori di poter vedere i propri figli ottenere successo e così, magari, assicurarsi precocemente un roseo futuro, realizzando anche le aspirazioni di affermazione e esorcizzando eventuali ansie e preoccupazioni.
Allora l’operazione mediatica, al di là dell’inconsueto spettacolo, è anche quell’epifenomeno da leggere con attenzione da un punto di osservazione a favore dei bambini per comprendere appieno cosa si cela dietro il loro impiego e la loro strumentalizzazione. Mc Luhan avvertiva che il medium, oltre a rappresentare il messaggio stesso che influenza l’agire associativo umano, è anche il “massaggio” che modella e dà forma e …. possiamo dire può finire per manipolare le coscienze.
(di Dott.ssa Valentina Teti - IGEA Centro Promozione Salute - del 2011-04-26) articolo visto 2203 volte
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