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OFFERTE COMMERCIALI SELVAGGE: COME SALVARSI?

Come modificare il nostro approccio al “consumo”?

L’ANGOSCIA DEL CONSUMO - La società "liquido-moderna" è una società nella quale le condizioni in cui operano gli individui si modificano prima che i loro comportamenti si possano tradurre e consolidarsi in abitudini e prassi. La vita liquida è dunque una vita precaria vissuta in condizioni di continua incertezza. Nella società liquido-moderna ciò che conta è la velocità, il qui e ora.
Oggi si compra molto di più di ciò che serve, perché non sono i bisogni a indirizzare le scelte, ma i desideri indotti dal marketing aziendale. É l’ansia, la paura di qualcosa che manca, che alimenta il consumo sprecone. Oggi si cerca di comprare tanti prodotti, per piacere agli altri questa tendenza è rafforzata dalla congiuntura negativa, che rende disponibili a prezzi apparentemente bassi o con offerte più o meno fantasiose tutto ciò che è vendibile; molti grandi magazzini oltre ai prodotti vendono pure vacanze e offrono sconti o premi.
Comperare è il prezzo da pagare per sentirsi membro della società. Le persone credono di non aver tempo per le relazioni sociali o per la famiglia. Molti restano o tornano ad essere single e cosi facendo inibiscono uno sviluppo economico naturale e creano le condizioni per favorire lo spreco, cioè l’usa e getta, che è l’unico modo per favorire l’incontro tra produzione e consumo.
Anzi la crisi economica, come si può vedere da questo link è utilizzata come risorsa da vendere (vedi l’esempio).
Il mercato patologico è in grado di offrire prodotti e servizi per la salute, per l'amicizia, per l’amore. Come ha scritto Naomi Klein, il mercato alimenta il proprio «insaziabile bisogno di crescita [...] ridefinendo come 'prodotti' interi settori che in precedenza erano considerati parte integrante del patrimonio comune e non in vendita».
UNA STORIA VECCHIA - Questo modo di comportarsi ricorda lo stile di vita dell’ultimo periodo dell’Impero romano: economia stagnante, esercito, i romani, burocrazia oggi costosissimi, calo demografico, deriva etica. Oggi molte persone, influenzate dalla vulgata relativista, vogliono decidere su cosa è bene e cosa è male; molti sostengono che, in questo modo, ciascuno si fa la morale come gli fa comodo col risultato che la società moderna è diventata una babele etica in cui tutto è permesso tutto e vendibile o comprabile, pure la morte.
Può darsi che l’accettazione passiva di questo modello di consumo, che permea ogni dimensione dell’esistenza sia un effetto non previsto, comunque descrivere il processo della vita come una sequenza di problemi che trovano soluzione solo con mezzi disponibili soltanto sugli scaffali dei negozi è la pura verità.
CHE FARE - Nell’immediato si possono consultare siti sulla tutela del consumo ad esempio segnalo i seguenti:
https://www.youtube.com/watch?v=GmYwfFKaVJg
https://www.legaconsumatori.it/home.html
Per modificare l’approccio al consumo,si deve recuperare socialmente la faticosa attività di stabilire relazioni interpersonali, di unire e separare persone, di darsi appuntamento con qualcuno, di capire la differenza tra bisogno e desiderio.
Obiettivi che anche oggi sono raggiungibili riscoprendo la base della propria personalità e delle proprie abilità individuali.
Interessante anche la proposta del prof, Gotti Tedeschi «Incentivare la formazione di famiglie con figli, mettendo con adeguati sgravi le coppie giovani in condizione di potersi sposare, e riconoscere un sussidio per ogni figlio mantenuto fino all’età, mettiamo, dell’università. Il problema dovrebbe essere gestito a livello europeo, proprio come avviene per il patto di stabilità che vincola ogni nazione europea ad un deficit non superiore al 3 per cento del Pil. Ci vorrebbe un patto di stabilità che riserva una quota di Pil nella famiglia».
(di Carlo Baratta - del 2011-05-25) articolo visto 4714 volte
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