CARNEVALE IN ITALIA: LUOGHI, TRADIZIONI, PRINCIPALI EVENTI
Il suo significato, la sua storia nel corso degli anni fino ai giorni d'oggi
A COSA SERVE - Il Carnevale è la festa della relazione tra persone che non cerca di persuadere, di convincere, di vendere, ma di offrire qualcosa. Il Carnevale è infatti un processo di azioni da compiere in comune con altri, è la voglia di donare e scambiarsi fantasie e spensieratezza. Questo dovrebbe essere lo spirito di questa festa: regalaare e vivere momenti di vita spettacolare, per instaurare un clima di reciprocità, di comprensione, di comunità.
Il Carnevale è un grande gioco comunicativo, ove lo spettacolo è offerto da tutti per tutti, e non vi sono attori e spettatori; dove si fa la gara a chi offre l’emozione più bella, più divertente, più provocatoria, ma nessuno vince, perché è assolutamente vero che quello che conta è esserci e partecipare. Tutti danno qualcosa a Carnevale, perché anche chi non si maschera, anche chi pare sia lì solo per guardare dona sorrisi, risate, emozioni, e questo è non soltanto umanamente bellissimo, ma è anche una bella esperienza.
Ridere di se stessi, come voleva Shakespeare, è saggezza; “rider degli altri” è cattiveria; “ridere con gli altri”, come avviene soprattutto a Carnevale, è pace e amore: due qualità essenziali affinché la comunicazione sia davvero “dono”.
LA STORIA - Le origini del Carnevale vanno ricercate nella festa romana dei Saturnalia (in onore del Dio Saturno) e dei Lupercalia (in onore del Dio Pane, festività celebrata nel mese di febbraio). Questa festa ha radici negli antichi riti pagani, in un periodo storico anteriore al Cristianesimo, dove il Carnevale era considerato una festa con forti valenze simboliche legate al mondo agricolo-pastorale.
La festa dei Saturnali nell'antica Roma ha due elementi che si ritrovano nel Carnevale odierno: l'elezione di un monarca fittizio (un uomo in carne e ossa sovente uno schiavo dei Saturnali, un fantoccio di paglia o di cartone nel Carnevale, e il suo sacrificio); a Roma, si eleggeva un monarca che impartiva ordini ridicoli ai suoi sudditi di un giorno, come, per esempio, fare il giro della casa portando una suonatrice di flauto sulle spalle. Certi dati lasciano congetturare che in tempi più remoti il falso re fosse vittima di un destino tragico: gli era concesso tutto, ogni dissolutezza, ogni eccesso, ma poi lo si sacrificava sull'altare di Saturno.
La somiglianza con i festeggiamenti carnevaleschi è sorprendente: è usanza diffusa in molti paesi dell'Italia meridionale celebrare fittiziamente - l'ultima Domenica o il Martedì Grasso - i "funerali di Carnevale”: un fantoccio di paglia o cartone, impersonante appunto Re Carnevale, - dopo aver sfilato lungo le vie del paese - accompagnato da urla e pianti che mimano i tradizionali atteggiamenti del lamento funebre- viene in vari modi "sacrificato".
Il Carnevale medioevale, è stato definito dagli storici e sociologi come la “festa dei folli”; si attuavano festeggiamenti trasgressivi, baldorie senza limiti morali. La rappresentazione teatrale durante la prima metà del Cinquecento, non è ancora teatro, l’esibizione si svolge ovunque.
Gli attori in maschera, offrono la loro arte al servizio dei mecenati, si esibiscono davanti ad una corte di un élite privilegiata e organizzano spettacoli nelle sontuose sale dei palazzi rinascimentali, nei giardini principeschi e nelle regie dei magnati. Va dunque precisato che il Carnevale nel Cinquecento era una prerogativa dei soli nobili, e tale festa si estese immediatamente in tutta la nostra Penisola, favorendo la nascita e lo sviluppo di splendide scenografie, di maschere regionali.
In seguito nel corso del Seicento il Carnevale diventa una festa popolare, e nascono le maschere della Commedia dell’Arte così il servo Pulcinella rappresenta Napoli, il servo Arlecchino la regione bergamasca, Pantalone la città di Venezia, Gianduia la società torinese, Meneghino la città di Milano.
Il nome di questa festa è, ovviamente di origine latina “Carnem levare”, che significa “levare - togliere la carne”. Durante il periodo quaresimale, per la tradizione cattolica, i credenti devono astenersi dal cibo per quaranta giorni. A seconda poi, delle altre culture, la festa carnascialesca può avere inizio a Capodanno o alla Candelora (2 febbraio) e termina sempre nei famosi giorni grassi prima delle Ceneri.
CHE COSA È IL CARNEVALE OGGI? - Nella festa dei nostri giorni, non c'è più la valenza religiosa, infatti la vittima umana viene sostituita da un'effigie, il rito tende a perdere il suo valore espiatorio e fecondante.
È una festività celebrata in quasi tutto il mondo, in forme molto diversificate, la cui diffusione è paragonabile ad un'altra ben nota festa profana, quella dell'ultimo giorno dell'anno. Molto noti sono il Carnevale di Rio de Janeiro, in Brasile, quello di New Orleans, Stati Uniti, o di Venezia , di Viareggio e Ivrea in Italia.
Carnevale si distingue, da alti forme manifestazioni collettive,, per un suo aspetto peculiare: il principio del ridere.
Ridere serve ad allentare le tensioni che si accumulano nello svolgersi della vita quotidiana. Durante il tempo di Carnevale il riso, soddisfa anche un bisogno di derisione nei confronti di un mondo costruito su opprimenti modelli di potere.
Una forma di riso, dissacrante che rivela una concezione del mondo che rifiuta ogni rapporto gerarchico, privilegio o tabù e che cerca di infrangere l' ordine costituito, Al Carnevale non si assiste, ma lo si vive e lo si vive tutti poiché esso, per definizione è fatto dall'insieme del popolo.
Il riso e l'oscenità si rivelano perciò quali elementi essenziali su cui costituire questo sistema comunicativo: il riso - gioioso e sarcastico nello stesso momento - manifesta la sua ambivalenza nella simultaneità dell'affermazione e della negazione, del seppellimento e della resurrezione.
LUOGHI DELLA FESTA - Per una informazione sugli eventi per le feste di Carnevale in Italia https://www.sagreinitalia.it/carnevale.asp. Tra i Carnevali Italiani più famosi quello di Venezia, di Viareggio e di Ivrea.
Venezia per il 2012 titola il Carnevale
"La vita è teatro, tutti in maschera" i dettagli del programma al sito https://www.carnevale.venezia.it/programma.php.
A Viareggio l’arte e l’umorismo sono incarnati nelle gigantesche maschere dei carri allegorici. Per il progamma utile il sito https://blog-it.hostelbookers.com/eventi/carnevale/viareggio-2012-programma.
Ricordo anche lo storico Carnevale di Ivrea, che come scrive la fondazione organizzatrice
"Lo Storico Carnevale di Ivrea è un evento unico, riconosciuto come manifestazione italiana di rilevanza internazionale, come da comunicazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 27.09.1956 (foglio n. 02999/894 di prot.), un “sogno” che si manifesta ogni anno portando nelle vie e nelle piazze della città di Ivrea storia, tradizione, spettacolo, emozioni e grandi ideali. In questo evento storia e leggenda si intrecciano per dar vita ad una sequenza spettacolare che travalica e fonde i secoli". Per le informazioni https://www.storicocarnevaleivrea.it/
A Ivrea si organizza per l'evento la famosa guerra delle arancie per averne un'idea si puo aprire questo link https://www.youtube.com/watch?v=PXz3hZlFL1M&feature=related.
(di Carlo Baratta - del 2012-02-12)
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