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DIO SALVI LA REGINA E ... I LONDINESI!

Può una città dove hai vissuto solo per 4 quattro giorni mancarti così da tanto da volerci tornare immediatamente? Sì, se questa città è Londra! Ma partiamo dal principio.

IL PRIMO IMPATTO CON LA CITTÀ - 5 febbraio 2012, nonostante la neve e i numerosi disagi avuti dal nostro Aeroporto d'Abruzzo finalmente si parte! L'arrivo non è certo dei più incoraggianti, devo ammetterlo. L'aeroporto si trova a più di un'ora dalla città ed è immerso nella neve. Inoltre è così grande che si corre il rischio di perdersi prima di ancora di arrivare in città! L'autobus che mi porterà in centro è guidato da una donna che non sembra affatto spaventata dalla quantità di neve che ci circonda.
Comprendo la sua tranquillità non appena mettiamo piede in autostrada e vedo con mia grande sorpresa che le strade sono perfettamente pulite, sì, non siamo in Italia e si vede! Arrivo a Victoria Station e la mia testa si perde. La stazione in questione, nel pieno centro di Londra, funge da capolinea degli autobus che arrivano dall'aeroporto di Stansted, come fermata dalla metropolitana e come stazione dei treni nazionali.
Il mio senso di orientamento non esiste più. Gente che corre sicura di se affianca ragazzi smarriti, come me. Le mie narici accolgono il profumo del cibo, sembra cibo cinese, ma due metri più in là è già odore di fish and chips, poi di nuovo cinese.
La prima cosa che noti a Londra è questa gran quantità di chioschi e negozi che cucinano ogni sorta di cibo. Prendo in mano la situazione e capisco cosa fare per raggiungere il mio albergo che a quanto pare è leggermente fuori mano. Dopo un paio di cambi nell'Underground è giunta finalmente l'ora di provare la DLR , ovvero la metropolitana leggere, sopraelevata, che collega il centro cittadino alle Docklands.
Si tratta di treni molto avanzati, comandati a distanza da un computer, senza alcun conducente. Con mia grande sorpresa scopro che la stazione della DLR di Tower Gateway è chiusa! Nonostante la signorina della metro mi abbia gentilmente spiegato come raggiungere ugualmente il mio hotel in bus, io opto per un taxi, in fondo a Londra anche prendere un taxi può essere folkloristico!
Il tassista resta stupito per la esiguità del percorso, che scoprirò in seguito essere di 13 chilometri. Scoprirò anche che la stazione della DLR è stata chiusa per pochissime ore causa lavori, sì anche in questo caso viene da dire “non siamo in Italia”. Insomma ansia ingiustificata da turista per caso rientrata, ora si va davvero a visitare la città!
PRIMO GIORNO NELLA CITY - Già al primo incontro con la città mi rendo conto dell'immensa utilità della metropolitana, e che quello mattutino era davvero solo un piccolo attimo di smarrimento. Con la metro mi ritrovo in centro in venti minuti. La città è collegata alla perfezione da 12 linee sotterrane, sempre affollatissime. Inizio a guardarmi intorno; la prima cosa che avevo notato, ovvero il gran numero di shop food, torna a colpirmi, perché l'intera città ne è disseminata.
Non c'è modo di restare senza cibo in questa città, ed è impossibile non trovare qualcosa di proprio gradimento. Cibi di ogni nazionalità si susseguono sui marciapiedi. Per la maggior parte si tratta di grandi catene di fast food dal panino facile, ma non è raro trovare catene di cibo italiano, o presunto tale. Come ad esempio una catena di ristoranti che pubblicizza la sua cucina italo-americana, dove il piatto forte sono le italianissime (a detta loro), tagliatelle con polpettine.
Numerose sono anche le catene di caffetterie italiane, dove accanto a chi mangia pancetta e uova, sono molti più quelli che fanno colazione con un buon caffè e un muffin, e dove sul bancone puoi trovare in vendita mini panettoni italiani.
Insomma, ibridi alimentari che fanno colpo sul turista, ma anche sull'inglese, a giudicare dalla quantità di gente che si può trovare a pranzo negli Italian Shop a gustare dei fusilli al ragù, dentro all'immancabile barattolone di cartone. Lo stesso barattolone che la mattina tiene caldo il loro cappuccino, italiano, mentre corrono a lavoro.
Non si può far a meno di notare come gli inglesi siano molto più multietnici nei gusti e nei modi di vivere, di noi. Se invece si vuole assaporare qualcosa di veramente British, bisogna recarsi in un qualsiasi pub londinese. Qui si ritrovano i colleghi dopo il lavoro, studenti, coppie, giovani e non, con davanti un'ottima birra, senza il frastuono assordante che riempie i nostri pub.
Una volta lì non si può far a meno di provare qualcosa di tipicamente inglese, come ad esempio il Puddish, un tortino ripieno di carne tenerissima accompagnato dalle immancabili patate. Altra cosa che non lascia indifferenti è la grandissima cordialità degli inglesi. Nonostante vadano sempre di corsa, non perdono mai l'occasione di aiutare il turista difficoltà e di chiedere scusa al minimo sfioramento. Quando si dice gentleman!
LONDRA E LA CULTURA - Non potavano mancare nel mio viaggio due tappe obbligate a Londra, Il British Museum e la National Gallery. Il British Museum ti stupisce prima ancora di entrare per la sua maestosità. Una volta dentro impossibile non rischiare un infarto davanti ai meravigliosi marmi del Partenone.
Ma sono davvero innumerevoli le meraviglie esposte, circa sei milioni di oggetti, provenienti da ogni parte del mondo, da ogni epoca storica. Moltissimi beni posseduti da questo museo sono poi confluiti nella British Library. Si tratta della biblioteca nazionale del Regno Unito, e certamente uno dei centri di ricerca più importanti del mondo grazie ai suoi 13 milioni di elementi, compresa la Magna Charta Libertatum!
Nella biblioteca, ovviamente, c'è una connessione Wii fi gratuita in tutte le aeree e sono presenti ristoranti e bar per il ristoro degli studenti. Tutto ciò gratuitamente, perché a Londra tutto quello che è cultura fa rima con gratuito. Stessa cosa vale per la National Gallery.
Questo museo, che sorge alle spalle all'imponente monumento dedicato a Nelson in Trafalgar Square, ospita una collezione di oltre 2300 dipinti, molti italiani, che vanno dal XII secolo fino al secolo scorso. Facile perdersi ammirando i panorami inglesi di Turner e Constable, le madonne di Raffaello, o le meraviglie degli impressionisti francesi e i famosissimi Girasoli di Van Gogh, solo per citarni alcuni.
Se poi volete continuare a nutrirvi di meraviglie vi consiglio un giro delle maggiori chiese londinesi. Iniziando dalla maestosa Westminster Abbey, quella anglicana, passando per la Westminster Cathedral, quella cattolica, continuando verso Temple Church e S. Paul. Stufi di questa abbondanza di cultura? Bene, allora è giunta l'ora per voi di recarvi in Oxford Street a fare shopping e sono certa che non resterete delusi!
Ci sarebbero moltissime altre cose da raccontare di questo mio viaggio, ma lascio a voi la sorpresa di scoprire la città in tutti i suoi aspetti, con tutte le sue meraviglie. Io, intanto, spero di avervi messo sete di Londra, e da parte mia mi auguro di tornarci il prima possibile.
(di Nancy Aiello - del 2012-03-01) articolo visto 4713 volte
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