CARO AMICO TI SCRIVO … CIAO LUCIO!
Morto Lucio Dalla: lascia un patrimonio musicale inestimabile ed umanità che pochi grandi hanno saputo esternare come lui
“Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po’ ….” : vorrei veramente distrarmi perché ancora non riesco a realizzare che Lucio Dalla, un amico di tutti, non c’è più.
Ora la musica italiana è più vuota: perde uno dei suoi maggiori esponenti degli ultimi 50 anni, un poeta unico che scriveva canzoni arrivando direttamente alle persone perché era uno di loro.
Un grande artista che ha sempre amato il suo mestiere di musicista facendolo con passione e devozione assoluta, senza guardare alle mode del momento, rimanendo fedele a se stesso, facendo semplicemente quello che gli piaceva. Tante le sue fasi artistiche: partito come jazzista, poi immerso in pieno beat e con una vena un po’ rivoluzionaria e a tratti prog negli anni’60, ispiratissimo cantautore dai ’70 fino agli ’80 (si potrebbe segnare questo suo nuovo inizio con la partecipazione a Sanremo con il capolavoro assoluto “4 Marzo 1943” nel 1971) ed infine esponente di un pop sempre raffinato che gli ha regalato successi incredibili come “Attenti al lupo” e “Canzone”.
Impossibile non ammettere la genialità di un autore che lascia un vuoto immenso, un piccolo grande uomo ed un personaggio che va ben oltre l’universo musicale. Aveva infatti tantissimi interessi, dallo sport (in primis il calcio con l’amore infinito per il suo Bologna), l’arte, la filosofia, la letteratura, insomma una profonda attenzione per il mondo che lo circondava.
È difficile accettare che non ci sia più: l’ultimo suo concerto a Montreux proprio la sera prima di morire, il canto del cigno discografico con una doppia raccolta di suoi brani più “nascosti” e poi con la produzione del disco di Pierdavide Carone, giovane cantautore che ha accompagnato come direttore d’orchestra all’ultimo Festival di Sanremo con la splendida “Nanì”.
Già, i giovani: Lucio era anche un grandissimo talent scout e non si contano i ragazzi che ha lanciato, fra cui ci piace ricordare Luca Carboni e Samuele Bersani.
Una discografia enorme, dagli anni’60 ad oggi le sue canzoni hanno conquistato intere generazioni.
Cinquant’anni di musica, la sua carriera ha inizio come enfant prodige del clarinetto, la prima esperienza in studio con i Flippers. È Gino Paoli a convincere il giovane Dalla che ha le potenzialità giusto per intraprendere un percorso solista.
Arriva così il primo singolo “Lei (non è per me)” e poi l’album “1999” contenente la celeberrima “Pafff … Bum!”.
Bisogna aspettare il 1971 perché Dalla spicchi il volo: la sua partecipazione a Sanremo entra nella storia grazie alla sua canzone forse più famosa, “4 Marzo 1943”.
L’anno successivo esce la meravigliosa “Piazza Grande”. Seguono album di grande sperimentalismo in collaborazione con il poeta Roberto Roversi, fino al vero successo che arriva nel 1977 con “Com’è profondo il mare”. Seguono tante perle, fra cui ci piace ricordare “Anna e Marco” e “L’anno che verrà”. Nel 1979 va in tour con Francesco De Gregori: nasce “Banana Republic” , un evento epocale, da molti giudicato come la serie di concerti più importante di quel decennio e fra le migliori di sempre della nostra musica.
Negli anni’80 una nuova svolta: Dalla pubblica quasi un album all’anno, mantenendo una qualità altissima ad ogni sua uscita. Citiamo su tutti “Dalla”, disco del 1980, che contiene “Balla Balla Ballerino” e “Futura”, poi “1983”, “Viaggi organizzati” e “Bugie”.
L’album dal vivo “DallAmeriCaruso” del 1986 contiene l’inedito “Caruso” che farà il giro del mondo diventando un classico senza tempo.
Bellissimo anche il disco con Gianni Morandi “Dalla/Morandi” seguito da un lunghissimo tour di grandissimo successo.
Il decennio successivo vede un Dalla ancora una volta diverso: “Cambio” è l’album che lo consacra eroe di un pop godibile ed elegante. Grazie anche alla celeberrima “Attenti al lupo”, scritta dal suo amico Ron, l’album vende 1.500.000 di copie rimanendo in testa alle classifiche per più di un anno.
Nel 1993, quasi a volersi ribellare a questo enorme boom, Dalla pubblica “Henna”, disco difficile ma assolutamente stupendo: la titletrack è la testimonianza della bellezza assoluta di questo lavoro. Lontane le cifre di vendita del precedente lavoro, che però tornano ad essere altisonanti con "Canzoni" nel 1996: un altro milione e mezzo di copie grazie a brani come “Canzone” e “Tu non mi basti mai” e "Ayrton" dedicata al mai dimenticato pilota brasiliano Ayrton Senna.
La decade si chiude con “Ciao” che contiene l’orecchiabilissima titletrack e “Là”, altra testimonianza della grande capacità lirica di Lucio.
Gli anni 2000 vedono il cantautore bolognese pubblicare album sempre meno immediati e più ricercati: “Luna Matana”, “Lucio”, “Il contrario di me”, “Angoli nel cielo” testimoniano forse il suo desiderio di distaccarsi un po’ da quel pop all’apparenza più facile del decennio precedente per fare spazio ad una rinnovata sperimentazione.
Nel 2010, ad oltre trent’anni dai fasti di “Banana Republic”, si rinnova la collaborazione con Francesco De Gregori: “Work in progress” è prima un tour di grande successo e poi un doppio dvd live testimonianza della lunga serie di concerti.
Lo scorso anno è il doppio “Questo è amore” che contiene tre inediti, fra cui quello in duetto con Marco Mengoni, insieme a brani scelti personalmente da Dalla, quelli un po’ più di nicchia e rimasti forse nascosti per troppo tempo.
L’ultima sua apparizione televisiva è di poche settimane fa al Festival di Sanremo, dove ha fatto da tutor a Pierdavide Carone, dirigendo anche l’orchestra nell’esecuzione di “Nanì”.
L’album del giovane cantautore lo vede nelle vesti di produttore e rappresenterà l’ultima sua testimonianza artistica.
Toccante, fra le tante dichiarazioni rilasciate dai suoi colleghi alla notizia della scomparsa, proprio quella di Carone:
“Della sua famiglia non anagrafica io ero l'ultimo nascituro e della sua arte ne rappresento il canto del cigno, e la consapevolezza che deriva da questo smuove in me le emozioni più agli antipodi che si possa immaginare... Mi gratifica ma al contempo mi fa sentire così solo oggi... Quanto e' speciale un uomo che a 68 anni si mette a servizio di un giovane? Non sempre dietro un grande artista si cela un grande essere umano, questo è quello che dissi quando fui ospite del suo concerto a Bologna, l'ho ridetto durante il festival e lo ridico ancora più forte oggi, perché è quello che mi ha lasciato Lucio Dalla e se potrò rivivere metà della sua grandezza allora anch'io riuscirò ad essere una persona migliore. Arrivederci Lucio".
Il cordoglio della sua Bologna è tutta nel comunicato stampa del Bologna F.C.:
“Il Presidente Albano Guaraldi, il Presidente Onorario Gianni Morandi, i tecnici, i giocatori, i dipendenti e i collaboratori del Bologna F.C. ricordano commossi un grande amico e tifoso rossoblù, un bolognese vero, uno dei più grandi artisti che l'Italia abbia mai avuto".
Ognuno di noi, credo, abbia un ricordo legato a qualche sua canzone. A me personalmente torna in mente l’estate del 1983, quando passai tre mesi bellissimi che ebbero come sottofondo musicale il suo disco “1983”.
Dalla avrebbe compiuto 69 anni proprio domani, se n’è andato dunque proprio a pochi giorni dal “suo” 4 marzo.
Porta via con sé un’importante parte della colonna sonora della vita del nostro paese degli ultimi 50 anni: era un grande uomo, un vero dispensatore di emozioni.
Ciao Lucio …. genio e maestro italiano del nostro secolo!
(di Piero Vittoria - del 2012-03-03)
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