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L'ARTE SECONDO GIULIA

Le idee, i sogni e i disegni di un'aspirante artista

Cos'è che ci piace veramente? Cioè come a dire, cos'è che ci sta veramente a cuore? Cos'è bello? Cos'è brutto?
Queste sono domande che richiedono del tempo per rispondere. Il tempo per starsene seduti in una stanza ad ascoltare un bel disco o per leggere un romanzo, il tempo per una chiacchierata con un amico o una passeggiata nel parco, quel tempo che i Greci definivano ''autentico'' perché ci ''autentica'', ci dice in fondo che persone siamo. Stando così le cose, la nostra epoca pare proprio essere la meno adatta per questo genere di ''intrattenimento'', insomma in tempi di crisi si hanno altre necessità più urgenti, più indispensabili direbbe qualcuno.
Eppure, c'è chi, restando calmo e paziente, riesce a fare entrambe le cose, anche nel mare magnum di casini che stanno succedendo, (non è cosa da poco, se Kipling ci vedeva la radice della dignità di ogni uomo).
Ora, siccome sappiamo già quello che ci diranno sulla condizione del lavoro giovanile e sullo spread, su come andranno le borse e i mercati, io vorrei dedicare qualche minuto ad una lettura ''oziosa'' e farvi conoscere il ''lavoro'' di Giulia Veramonti, una giovane studentessa che, tra impegni universitari vari e ricerca continua di un lavoro, riesce molto bene nella sua passione di sempre: il disegno.

Allora Giulia, ci vuoi dire un pò di te?
R - Sono una Chimica Organica, appena laureata, con la passione per le cose belle: cinema, lettura e il mio hobby ancestrale, il disegno.

Com'è nata questa passione?
R - I primi ricordi che ho di me che disegno, risalgono più o meno a quando ho imparato a tenere in mano una penna, avrò avuto tre o quattro anni. Direi che la passione è nata in maniera molto naturale: mi piacevano i fogli bianchi (accumulavo block notes come una formica provvede ai viveri per l'inverno) e mi piaceva riprodurci sopra le persone, le cose e gli animali, reali o di fantasia.

Ti ispiri particolarmente a qualcuno o vai a ''ruota libera'' insomma? Hai una tecnica di esecuzione?
R - Ho sempre qualcosa o qualcuno a cui mi ispiro, ma questi cambiano col mutare dei miei gusti. Però posso dire di provare particolare ammirazione per Gustav Klimt e Milo Manara (per citarne due che stimo molto). Per ora uso diverse tecniche: matite, penne, carboncini (policromatici o no) e quella che preferisco negli ultimi anni, i pennarelli. Vorrei imparare a districarmi anche nella tecnica iconografica per eccellenza: la pittura, nella quale non mi sono mai cimentata assidualmente. La cosa che mi colpisce molto nei tuoi disegni sono i colori che usi, sono davvero molti e molto vari. Il mondo allora non è poi così tutto grigio o nero come ce lo dipingono certi pittori.
Senza nulla togliere al grigio e al nero, che sono un classico del carboncino, a me piace l'uso ''psichedelico'' del colore! Mi piacciono i contrasti forti, meglio se tra colori complementari (come tra rosso e verde o arancio e azzurro). Mi piace che un'opera sembri ''irruenta'' e trovo che i contrasti senza regole tra colori conferiscano molto ardore ad un disegno.


Hai qualche soggetto o tema preferito?
R - Chiaramente anche i soggetti che realizzo, così come le fonti da cui traggo ispirazione, si sono evoluti nel tempo. Certo ci sono delle tematiche che mi hanno sempre affascinata: la 'femme fatale' (nel senso culturale e policromo del termine), il macabro e il fantasy, che amo sfruttare in maniera un pò cerebrale, coma metafora e simbolo di qualcos'altro, che voglio e non voglio che si comprenda!

Tu ti sei appena laureata in una materia scientifica giusto? Dato che ti piacciono i contrasti, come ti vedi in questa accoppiata scienza/arte? E' un bel da fare! Insomma si dai diccelo, ti senti più scienziata secchiona oppure artista sfrenata?
R - Eh già, mi sono da poco laureata in Chimica. E l'accoppiata scienza/arte è una delle cose di cui vado maggiormente fiera. Prima di tutto, gli scienziati migliori sono dei creativi, quelli con idee innovative ed interessanti. Inoltre mi piace pensare alla dicotomia arte-scienza come a quella tra 'Eros e Thanathos' o 'Ying e Yang'. Due cose diverse non si escludono, si completano. Credo che uno scienziato con la passione per l'arte possa essere solo uno scienziato migliore e che un artista con la passione per la scienza possa essere solo un artista migliore, si pensi a Leonardo Da Vinci.

Poi un giorno mi spiegherai cosa sono 'Ying e Yang'. Oggi come oggi, dedicarsi alle proprie passioni, eccetto il caso raro che esse coincidano con il nostro lavoro, è un lusso. Sono davvero tempi brutti per tutti, sembra proprio chi ''il brutto'' e la sua cultura domini incontrastato; un pò come in quella scena de ''La Storia Infinita'' in cui il Nulla si sta letteralmente mangiando tutte le cose belle della realtà. Eppure ogni tanto si incontra qualcosa di bello...come i tuoi disegni. Dostoevskij una volta scrisse che solo la bellezza potrà salvare il mondo. Forse dovremmo riacquistare davvero un pò di sensibilità per ''il bello'' non trovi? Una cosa così fragile e quindi preziosa. Cosa ne pensi?
R - In effetti in un certo senso, credo che l'origine dei brutti tempi che corrono, e in questo caso mi riferisco alla crisi dei valori, sia dovuta in ampia percentuale alla perdita esponenziale di 'buon gusto' della gente. Per come la vedo io, un palato che non è in grado di apprezzare una cosa bella, non apprezza nemmeno una cosa 'buona o giusta' e viceversa. Sull'argomento ho una visione snob alla Oscar Wilde, lo ammetto. Ma non ho dubbi che sia necessario ri-sensibilizzare le persone alla Cultura (quella 'old school') che è il terreno fertile per apprezzare tutto il resto. Nel frattempo sono molto contenta di sapere che, come te, c'è chi apprezza la mia piccola arte; d'altro canto non dimentico mai il mio motto preferito a riguardo: '' Se non puoi piacere a tutti con le tue azioni e la tua arte, piaci a pochi; piacere a molti è male!'' (Friedrich Schiller).

Un'ultima domanda: ti piacerebbe esporre un giorno?
R - L'idea di espormi così apertamente ai giudizi altrui mi spaventa un pò e soffro anche di un lieve complesso di Pigmalione, per cui sono quasi 'protettiva' nei confronti dei miei disegni, tuttavia.....chi non sarebbe felice di realizzare una mostra con i suoi lavori? Non si sa mai, può essere un inizio per fare della mia passione più grande qualcosa di più che un semplice hobby da tempo libero.
[Intervista a cura di Luca Fabrizio]
(di Emanuela Di Lorenzo - del 2012-10-22) articolo visto 5504 volte
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