Nucleare: Ong, appello per chiusura centrale di Metsamor pericolosa e in zona sismica

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centrale di MetsamorROMA – “Nel cuore del Caucaso, a cavallo tra l’Europa e l’Asia, esiste una città che conta poco più di 10.000 abitanti, si chiama Metsamor. Questa piccola cittadina situata in Armenia, a soli 16 chilometri dal confine con la Turchia e 120 dal confine con Azerbaigian e Georgia, è tristemente nota alla popolazione del Caucaso per ospitare quella che viene definita “la centrale nucleare più pericolosa al mondo”, la centrale di Oktemberyan, meglio conosciuta come centrale nucleare di Metsamor”, é l’appello-denuncia all’Unione Europea, all’ONU e ai vari paesi del Mediterraneo dell’organizzazione non governativa Stop Metsamor Coalition nel quale si ricorda,come la,centrale sia in una zona altamente sismica.

“La centrale di Metsamor – si legge nell’appello-denuncia dell’Ong – fu costruita in epoca sovietica, agli inizi degli anni 70, in una delle aree a più alto rischio sismico. Non è un caso che nel 1989 lo stesso governo sovietico decise di chiuderla a seguito di un catastrofico terremoto che colpì l’Armenia e che causò oltre 25.000 vittime. L’epicentro del sisma si trovava a soli 75 chilometri dalla centrale. Dopo 16 anni dalla sua chiusura, nel 1995, a seguito del crollo dell’Unione Sovietica e dell’urgente fabbisogno energetico della popolazione armena, rimasta ormai geograficamente isolata a causa dei conflitti con i paesi confinanti Turchia e Azerbaigian, il governo decise di riattivare la centrale di Metsamor”.

Da li ad oggi la storia è lunga e corredata di promesse non mantenute, ricorda l’Ong Stop Metsamor Coalition. La centrale copre il 40% dell’attuale fabbisogno energetico del paese. Nonostante le pressanti richieste delle istituzioni internazionali, degli ambientalisti e delle comunità scientifiche a trovare forme alternative di approvvigionamento energetico, seguite anche da proposte di supporti economici, il governo armeno si è sempre rifiutato di prendere realmente in considerazione la chiusura di Metsamor.

Al contrario, la chiusura dapprima prevista nel 2004, poi posticipata al 1 settembre 2016, è stata nuovamente rimandata al 2026. Scelta comprensibile per alcuni, assurda ed omicida per altri, rileva l’Ong Stop Metsamor Coalition. “La centrale di Metsamor, ormai obsoleta e senza i moderni requisiti di sicurezza, è e continuerà ad essere una bomba ad orologeria, non solo per la regione del Caucaso, bensì per l’Europa e per il mondo intero”, protesta l’Ong.

A cura di Romolo Martelloni