5G, Hedberg (WindTre): “Siamo pronti ma ancora troppi ostacoli”

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Jeffrey Hedberg

MILANO – Jeffrey Hedberg, Ceo di WindTre, dalle colonne del Sole24Ore, sollecita risposte alle richieste del settore Tlc. Ricorda gli ostacoli legati ai processi autorizzativi e ai limiti elettromagnetici e affronta il nodo irrisolto del progetto di rete unica.

“Le nostre preoccupazioni – precisa – sono legate al modello di un operatore integrato verticalmente, chiunque sia. Siamo molto soddisfatti della partnership con Open Fiber e del modello wholesale, spiega Hedberg, perché offre qualità, prezzi e grado di reattività di assoluto valore. Tre anni fa la maggioranza dei nostri clienti aveva l’Adsl; poi c’è stata un’accelerazione dell’ultrabroadband e ora il 65% dei nuovi abbonati ha la fibra ottica. Laddove ci sono operatori verticalmente integrati, invece, si deve fare i conti con prezzi più alti, prestazioni inferiori e tempi più lunghi per lo sviluppo delle infrastrutture. Ora non vogliamo veder perdere altri anni nell’attesa di valutazioni e approvazioni. Non vogliamo distrazioni, ma andare avanti con il rollout. Questo è tanto più importante oggi, con le persone che studiano e lavorano da casa”.

Sul tema 5G, Jeffrey Hedberg vede nella nuova tecnologia “una grande opportunità. Abbiamo modernizzato la nostra rete, afferma, che è ‘5G ready’, e abbiamo fatto un buon lavoro nella sperimentazione a L’Aquila e a Prato. Ma, avverte, ci sono ostacoli. Innanzitutto le autorizzazioni: centinaia di Comuni hanno detto ‘no’ in vario modo agli impianti 5G. Senza parlare delle fake news sul legame Covid-5G. Come settore abbiamo investito 6,5 miliardi nelle aste pubbliche per le licenze delle frequenze 5G e ora non siamo nelle condizioni di proseguire il rollout. Occorre il sostegno del governo. Inoltre, abbiamo limiti elettromagnetici in Italia che sono molto più stringenti rispetto al resto dell’Europa.

Nelle tlc sono stati investiti, negli ultimi 10 anni, 77 miliardi, più altri 13 per le frequenze. Bisogna considerare che nel settore gli azionisti sono in gran parte internazionali e hanno molte altre opportunità nel mondo. Hanno investito tanto perché credono nell’Italia, ma ora che è stata modernizzata la rete, sono state acquistate le frequenze e sono state fatte le prime sperimentazioni, c’è il rischio che un’impasse impedisca di raccogliere il ritorno sull’investimento. WindTre e tutta la industry stanno tenendo bene e non è un caso, perché è proprio il frutto degli investimenti ingenti fatti in questi anni. Siamo orgogliosi del ruolo che abbiamo assunto. Questo è il presente. Ma quello a cui penso è il futuro dell’Italia. Occorre agire oggi, conclude Hedberg, per avvantaggiarci sulle prossime sfide”.