Una “tragedia”, l’ha definita il governatore della Lombardia Attilio Fontana, che all’epoca era presidente del consiglio regionale e che domani interverrà alla commemorazione. “Il 18 aprile – ha scritto sui social – un aereo da turismo squarciò il ventiseiesimo piano del grattacielo, provocando la morte di due avvocatesse della Regione Lombardia, Alessandra Santonocito e Annamaria Rapetti, e molte decine di feriti. Il ricordo di quei terribili momenti è ancora vivo”. Dopo l’incidente il grattacielo fu chiuso per restauri. L’aula del consiglio regionale fu spostata in una tensostruttura allestita dove ora sorge Palazzo Lombardia.
I funerali di Alessandra Santonocito e Annamaria Rapetti furono celebrati nel Duomo di Milano dall’arcivescovo Carlo Maria Martini alla presenza, fra gli altri, del governatore Roberto Formigoni, del sindaco Gabriele Albertini, del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e di quello del Senato Marcello Pera, oltre a diversi ministri. L’inchiesta dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo stabilì che la causa dello schianto era stata imperizia del pilota, scartando l’ipotesi di suicidio. L’inchiesta giudiziaria si chiuse nel 2004 con un’archiviazione per morte del reo.
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