ROMA – “Riforme, oggi il Consiglio dei Ministri ha approvato il premierato. Al netto delle considerazioni di principio sull’utilità o meno dell’elezione diretta del premier, il testo è contraddittorio e lacunoso: non aggiunge un solo potere al presidente del Consiglio dei Ministri, irrigidisce la questione della legge elettorale, innesca un potenziale conflitto con un organismo di garanzia come la presidenza della Repubblica e impedisce la nascita di esecutivi di emergenza. Ciò accade quando, anziché applicarsi alla complessità di problemi così delicati per l’equilibrio delle istituzioni, si ha una mancanza di memoria storica – anche recente, anzi recentissima – e ciò che più conta è inseguire bandiere a lungo agitate”.
Così la parlamentare di Azione, Maria Stella Gelmini, che aggiunge: “Con questo testo non sarebbe mai stato possibile il governo Draghi e si mette all’angolo una figura come quella del Presidente Mattarella. La maggioranza rifletta prima di colpire simbolicamente due delle figure politiche più apprezzate nel Paese e sia aperta, ora che la parola passerà al Parlamento, alle proposte di modifica che arriveranno nel corso del dibattito”, conclude l’ex ministra per gli affari regionali.