Arriva a Milano “Uno Nessuno Centomila” con Enrico Lo Verso: ecco quando

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MILANO – Arriva a Milano lo spettacolo “Uno Nessuno Centomila”, con Enrico Lo Verso, per la regia di Alessandra Pizzi. Il 16 e il 17 gennaio 2019 alle ore 20.30, presso il Teatro San Babila, l’attore palermitano darà corpo e voce ai personaggi del romanzo più celebre di Pirandello, rendendo omaggio a uno dei più grandi drammaturghi di tutti i tempi. La prevendita è disponibile on line sul sito Internet www.ciaotickets.it. Info: 327-9097113.

Lo spettacolo acclamato dalla critica e dal pubblico soprattutto dei più giovani, ha di recente ricevuto a Busto Arsizio il “Premio Delia Cajelli per il Teatro”, nell’ambito della Seconda Edizione delle Giornate Pirandelliane, promosse dall’associazione Educarte in collaborazione con il Centro Nazionale Studi Pirandelliani di Agrigento.

Nella scorsa stagione ha vinto il Premio Franco Enriquez per la migliore interpretazione e la migliore regia. Ospite di alcuni tra i più importanti festival e teatri nazionali e internazionali, da oltre un anno Uno Nessuno Centomila sta percorrendo l’Italia in una lunga e fortunata tournée che sino ad ora ha registrato il sold-out quasi ovunque.

Definito dall’autore in una lettera autobiografica come “il più amaro di tutti, profondamente umoristico, di scomposizione della vita”, Uno Nessuno Centomila è l’adattamento teatrale della storia di un uomo che sceglie di mettere in discussione la propria vita a partire da un dettaglio minimo, insignificante. Il pretesto è un appunto, un’osservazione banale che viene dall’esterno. I dubbi di un’esistenza si dipanano attorno ad un particolare fisico. Le cento maschere della quotidianità lasciano il posto alla ricerca del Sé autentico, vero, profondo. L’ironia della scrittura rende la situazione paradossale, grottesca, accentua gli equivoci. La vita si apre come in un gioco di scatole cinesi e nel fondo è l’essenza: abbandonare i centomila, per cercare l’uno, a volte può significare fare i conti con il nessuno. Ma forse è un prezzo che conviene pagare, pur di assaporarla, la vita.

Avrebbe voluto che Pirandello fosse vivo Alessandra Pizzi, la quale spiega la grandezza della sua parola, l’attualità del suo pensiero, chiedendosi, nell’osservare l’immobilità del pubblico ad ogni spettacolo, se Pirandello fosse mai stato consapevole delle conseguenze che avrebbe potuto produrre la tumultuosa portata di quel suo messaggio. Da qui l’idea di una nuova ed originale messa in scena volta a rendere la perennità della concezione pirandelliana, l’atemporalità del protagonista, uomo di ieri, di oggi, di domani.

In forma di monologo, il testo è affidato al racconto e alla bravura di Enrico Lo Verso che, dopo anni di assenza dal teatro, torna sul palcoscenico per dar vita ad un contemporaneo Vitangelo Moscarda, l’uomo “senza tempo”, e ai personaggi del romanzo, in un allestimento minimale ma mutevole in ogni contesto. Una sorta di seduta psicoterapeutica da cui si viene irrimediabilmente attratti, per affondare le mani nella propria mente, inconsapevoli degli scenari che potrebbero aprirsi.

In occasione del 150esimo anniversario della nascita di Luigi Pirandello, uno spettacolo sull’ultimo romanzo dell’autore di Girgenti, quello che riesce a sintetizzare il pensiero dell’autore nel modo più completo. Pirandello stesso, in una lettera autobiografica, lo definisce come il romanzo “più amaro di tutti, profondamente umoristico, di scomposizione della vita”. Uno, nessuno e centomila è un’opera di lunga elaborazione, di assidua stesura, che accompagna o, per meglio dire, informa di sé, il resto della produzione pirandelliana. Da qui l’idea di una nuova e originale messa in scena, che possa ricercare nuovi specifici per lo spettacolo ma, soprattutto, che sappia ridisegnare il rapporto all’interno dello spazio scenico tra parola e gesto. Un unico testo narrativo per interpretazioni sempre diverse, affidate al racconto di Enrico Lo Verso che mette in scena un contemporaneo Vitangelo Moscarda, l’uomo “senza tempo”.

Un’interpretazione naturalistica, immediata, “schietta”, volta a sottolineare la contemporaneità di un messaggio universale, univoco, perenne: la ricerca della propria essenza dentro la giungla quotidiana di omologazioni. La voglia di arrivare in fondo e di assaporare la vita, quella autentica, oltre le imposizioni sociali dei ruoli. La paura di essere soli, fuori dal grido sociale della massa. Ed infine, il piacere unico, impagabile, della scoperta del proprio “uno”: autentico, vero, necessario.

Il Vitangelo Moscarda interpretato da Lo Verso diventa uomo di oggi, di ieri, di domani. Il testo diventa critica di una società che oggi, come cento anni fa (quando il testo fu concepito), tende alla partecipazione di massa a svantaggio della specificità dell’individuo. Ma la sua è una critica volta ad un finale positivo, la scoperta per ognuno di essere sé stessi, dentro la propria bellezza. L’interpretazione non manca di ironia e sagacia, ricca com’è di inflessioni e note di colore tipiche siciliane, tanto care all’autore del testo, al personaggio Vitangelo Moscarda e all’attore che lo interpreta. Una messa in scena mutevole in ogni contesto, nel rapporto empatico con il luogo e con chi ascolta che dà forma ad un personaggio, che è uno, centomila o nessuno, tutti per la prima volta affidati al racconto di una voce.

Lo spettacolo ha debuttato il 29 luglio del 2016 e ha realizzato oltre 280 repliche, registrando nei prestigiosi Teatri e Festival italiani e internazionali (tra cui Teatro Comunale di Siracusa, Teatro Pirandello di Agrigento, Teatro Gobetti Pirandello, Festival Torino, Teatro Sala Umberto Roma, Teatro Mercadante Altamura, Teatro Abeliano Bari, Istituto di Cultura Italiana a Pechino, Teatro Comunale a Corato) quasi ovunque il sold-out. Il successo di critica e pubblico (specie giovanile) ha portato all’ambito riconoscimento del Premio Franco Enriquez 2017. La cerimonia di consegna si è svolta il 5 agosto dello scorso anno a Sirolo (AN). Il 26 marzo 2018, nell’ambito della Seconda Edizione delle Giornate Pirandelliane al Teatro Sociale di Busto Arsizio (VA), Enrico Lo Verso ed Alessandra Pizzi hanno ricevuto il “Premio Delia Cajelli per il Teatro”, dedicato a personalità del teatro italiano per il contributo dato nel diffondere e tenere vivi l’opera e il genio di Pirandello.