ROMA – Con 180 progetti coordinati e 41,2 milioni di euro l’Italia è soltanto quarta tra i Paesi dell’Unione che hanno attinto a Europa Creativa 2014-2020, il programma di finanziamenti UE per i settori creativo e culturale, che ha visto primeggiare la Francia per numero di progetti coordinati e fondi ottenuti. Il dato è emerso a Roma nel corso di un convegno sul tema organizzato da Assomusica (Associazione Italiana degli Organizzatori e Produttori di Spettacoli di Musica dal Vivo), ELMA (European Live Music Association) e Impresa Cultura Italia – Confcommercio.
L’iniziativa prende spunto dalla recente approvazione all’unanimità da parte della Commissione Cultura del Parlamento Europeo del nuovo Programma Europa Creativa 2021-2027, che ha raddoppiato da 1,4 miliardi (2014-2020) a 2,8 miliardi i fondi a sostegno dei progetti culturali, riconoscendo anche misure e bandi specifici per la musica dal vivo e i concerti. Al convegno hanno partecipato anche diversi parlamentari e funzionari europei a cominciare dalla relatrice del programma in Commissione CULT, l’onorevole Silvia Costa.
“La Commissione Cultura del Parlamento Europeo – ha detto Vincenzo Spera, presidente di Assomusica – si è espressa sul programma approvando in maniera bipartisan emendamenti innovativi volti a potenziare gli strumenti e i piani di finanziamento a sostegno degli spettacoli di musica live. L’occasione è quindi opportuna per discutere – tutti insieme – di questo provvedimento e su cosa fare per migliorare la programmazione e gli investimenti in questo settore che è un volano di crescita e sviluppo per i territori e il made in Italy della cultura”.
Dei 2500 progetti di Europa Creativa approvati dal 2014 al 2018 la Francia se ne è accaparrati il 15,4% e soprattutto ha portato a casa oltre 97,2 milioni di euro, quasi il 20% del totale finanziato che fino ad oggi ha superato i 492 milioni di euro. La Germania è saldamente al secondo posto per numero di progetti coordinati (261) e fondi ottenuti (56,2 milioni di euro), il Regno Unito è terzo (189 progetti) con quasi 50 milioni di euro raccolti (49,7 milioni di euro). L’Italia è solo quarta (180 progetti), ma se guardiamo ai finanziamenti ottenuti scende al quinto posto, superata dal Belgio (47,6 milioni), fermandosi a 41,2 milioni di euro.
“La cultura è una componente fondamentale e autonoma, trasversale ma non accessoria, del terziario di mercato e dell’economia del Paese. – afferma Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio – “Per questo bisogna lavorare insieme, anche tramite il programma Europa Creativa per il periodo 2021-2027 che vuole promuovere la cooperazione europea in materia di diversità culturale rafforzando la competitività dei settori culturali e creativi”.
Grazie al lavoro di Assomusica ed Elma la Commissione CULT del Parlamento UE ha riconosciuto che “la musica, in tutte le sue forme ed espressioni, specialmente la musica contemporanea e la musica dal vivo, è una componente essenziale del patrimonio artistico, culturale ed economico dell’Unione Europea. E’ un elemento di coesione sociale, integrazione multiculturale, socializzazione tra i giovani e serve come strumento chiave per migliorare l’offerta culturale, incluso il turismo culturale. Questo settore – scrive la Commissione – è stato sotto-rappresentato nel precedente programma Europa Creativa e come parte di azioni specifiche nella sezione Cultura, il settore musica dovrà essere un focus in termini di ripartizione finanziaria e azioni mirate. Bandi “su misura” e strumenti specifici dovranno aiutare a migliorare la competitività del settore musicale e sostenere le sfide che lo attendono”.
Il nuovo programma Europa Creativa sarà ora parte dei negoziati per il prossimo Quadro Finanziario Pluriennale dell’Unione Europea nel corso del 2019.