Attacchi a Beatrice Venezi, solidarietà da Pluralismo e Libertà (Fnsi e Usigrai)

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ROMA – “La musica esalta un linguaggio universale. Non è solo un insieme di suoni e note, ma è molto di più. La musica ha lo straordinario potere di perdurare nel tempo, di non morire mai e arrivare ovunque, di unire persone distanti e di lingue diverse. Per questo esprimiamo grande rammarico per quanto accaduto al Maestro Beatrice Venezi dopo aver deciso di eseguire a Lucca “L’Inno a Roma” di Giacomo Puccini”. E’ quanto afferma la componente sindacale di Pluralismo e Libertà (Fnsi e Usigrai).

“C’è qualcuno che vuole vedere scritta una storia che non esiste”, sottolinea Pluralismo e Libertà, “La composizione ha una storia nota. Nel 1918 Fausto Salvatori compose un inno dedicato alla città di Roma, riprendendo il “Carmen saeculare” di Orazio, per celebrare la vittoria dell’Italia nella Prima guerra mondiale. L’allora sindaco di Roma Prospero Colonna chiese a Giacomo Puccini di musicarlo e venne completata nel 1919 per celebrare la fine della Prima Guerra Mondiale. E’ una bellissima composizione, che non ha alcun tipo di riferimento ideologico. Del resto, come si fa a etichettare un grande compositore come Giacomo Puccini? Le canzoni una volta pubblicate hanno una vita propria. Diventano parte del patrimonio collettivo”.

“In questi ultimi mesi abbiamo assistito a polemiche di ogni genere, tutte con un unico obiettivo: imporre una sorta di egemonia culturale in ogni contesto. Ma almeno nella musica lasciate liberi musicisti, compositori e direttori d’orchestra di eseguire la musica che vogliono, soprattutto se omaggiano grandi compositori italiani”.

Pluralismo e libertà condanna anche l’iniziativa delle associazioni che si oppongono alla sua presenza all’opera di Nizza “e che puntano solo a imbavagliare un talento italiano in base a pregiudizi errati e mistificatori. Come componente, esprimiamo dunque la massima solidarietà al Direttore Venezi per gli attacchi che ha ricevuto da persone di bassa o inesistente cultura. Attacchi mirati a mortificare il suo grande talento e la sua professionalità. Attacchi che definiamo anche sessisti perché volti a colpire il meritato successo di una donna in un mondo dominato da uomini. Ci piacerebbe che alla nostra solidarietà si unissero i colleghi giornalisti, a cominciare dalle associazioni di categoria e dalle varie commissioni per le pari opportunità rimaste finora in un assordante silenzio”.