Boris Johnson smentisce le voci sulle ipotesi di voto anticipato

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LONDRA – Il primo ministro britannico Boris Johnson, alla ricerca di un recupero di consensi dopo gli scandali e le polemiche che negli ultimi mesi ne hanno messo in pericolo la poltrona, nega di star attendendo il momento adatto per valutare una convocazione anticipata delle elezioni politiche, prima della scadenza naturale della legislatura di fine 2024. La smentita è arrivata stamattina durante un’intervista a Lbc radio concessa al ritorno da un lungo tour all’estero che lo ha tenuto una settimana fuori dal Regno: prima per la riunione dei leader del Commonwealth in Ruanda, poi per il G7 in Germania e quindi per il vertice Nato in Spagna.

Rispondendo a una domanda specifica, Johnson ha bollato l’ipotesi come “totalmente, totalmente” ridicola. Ribadendo una smentita fatta anche nel recente passato, ma poi non ripetuta in modo così netto a margine di una conferenza stampa a Madrid, ieri, quando – incalzato dai giornalisti di casa sua al riguardo – s’era limitato a glissare. “Il mio lavoro adesso è pensare al futuro del Regno Unito, risolvere la crisi del costo della vita (spinto all’insù dall’inflazione), portare avanti i nostri piani per rendere più forte l’economia britannica”, ha tagliato corto. Il premier Tory è tornato quindi a sottolineare di non avere alcuna intenzione di dimettersi, malgrado le code del Partygate o altri sospetti di scandalo, insistendo di voler “attuare il programma” di governo e indicando come una priorità quella del “livellamento” delle diseguaglianze fra i territori dell’isola.