Tutto ciò che c’é da sapere: dalle modalità di voto alle tradizioni che lo contraddistinguono, fino agli eventi che seguono l’elezione del nuovo Papa
ROMA – Il Conclave che avrà inizio mercoledì 7 maggio, rappresenta un momento significativo per la Chiesa cattolica, poiché sarà chiamato a scegliere il successore di papa Francesco, nonché il 267° Papa della storia. Ma cosa comporta realmente questo evento? In questo articolo, esploreremo tutto quello che c’è da sapere sul Conclave, dalle modalità di voto alle tradizioni che lo contraddistinguono, fino agli eventi che seguono l’elezione del nuovo Papa.
Cos’è il Conclave?
Il termine “Conclave”, derivato dal latino “cum clave” che significa “chiuso a chiave”, si riferisce all’elezione del Romano Pontefice, nella quale i Cardinali elettori sono isolati in un luogo specifico: la Cappella Sistina e Casa Santa Marta. L’obiettivo è garantire un ambiente di preghiera e riflessione, lontano da interferenze esterne, fino al momento in cui viene scelto il nuovo Papa. Questo processo è regolato dalla Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis, introdotta da Giovanni Paolo II nel 1996 e successivamente modificata da Benedetto XVI nel 2013.
Secondo la normativa vaticana, il Conclave deve iniziare tra i 15 e i 20 giorni dopo la morte del Pontefice. È un momento di grande attesa, in cui i facenti parte del Collegio dei Cardinali sono chiamati a discernere lo spirito per guidare la Chiesa nel futuro.
La storia della Cappella Sistina
La Cappella Sistina ha un’importanza storica e artistica immensa, essendo il 26° Conclave che si svolge in questo iconico luogo. In passato, i Conclavi si sono svolti anche in diverse località, come Cluny nel 1119 o Avignone nel Trecento. Roma ha ospitato l’elezione del Papa in 53 occasioni, rendendo così la Cappella Sistina un simbolo di continuità e tradizione per la Chiesa cattolica.
Il giuramento e le Regole del Conclave
Il 5 maggio si è tenuta una cerimonia solenne presso la Cappella Paolina, dove tutti gli officiali e addetti al Conclave hanno prestato giuramento, presieduti dal cardinale camerlengo Kevin Farrel. Questa promessa include l’impegno a mantenere il segreto assoluto riguardo alle votazioni e alle operazioni interne del Conclave. Le regole sono molto severe: chiunque partecipi non può comunicare con l’esterno e deve concentrarsi esclusivamente sul processo di elezione. Le violazioni possono portare a sanzioni gravi, inclusa la scomunica, creando un’atmosfera di massima serietà e rispetto per l’occasione.
La composizione dei Cardinali
Per il Conclave attuale, sono stati convocati 108 cardinali nominati da papa Francesco su un totale di 135 aventi diritto. La composizione geografica è interessante: 59 provengono dall’Europa, 37 dalle Americhe, 20 dall’Asia, 16 dall’Africa e 3 dall’Oceania. Il più giovane cardinale è Mykola Byčok, 45 anni, mentre il cardinale più anziano è Carlos Osoro Sierra, che compirà 80 anni poco dopo l’inizio del Conclave.
L’inizio della Celebrazione: la Messa “Pro Eligendo Romano Pontifice”
Il Conclave ha inizio con una celebrazione eucaristica molto significativa, la Messa “Pro Eligendo Romano Pontifice”. Questa celebrazione, presieduta dal cardinale decano Giovanni Battista Re, si svolgerà il 7 maggio alle ore 10 nella Basilica di San Pietro. Durante la Messa, tutti i cardinali, elettori e non, si uniranno in preghiera per invocare la grazia dello Spirito Santo affinché venga scelto un degno Pastore per il gregge di Cristo. Il cardinale decano, a conclusione della messa, inviterà i porporati a dirigersi verso la Cappella Sistina, sottolineando l’importanza di questa scelta per l’intera Chiesa.
La Processione e le Litanie nella Cappella Sistina
Dopo la Messa, nel pomeriggio delle stessa giornata, avrà luogo la processione dei cardinali elettori. Alle ore 16.30, in abito corale, entreranno nella Cappella Sistina mentre verranno intonate le litanie dei Santi. Questa parte della cerimonia è importante poiché rappresenta l’appello al sostegno divino per guidare i cardinali nelle loro decisioni. Prima di prestare giuramento, i cardinali intoneranno il Veni Creator, un potente inno d’invocazione allo Spirito Santo, risalente al IX secolo. Le parole evocative dell’inno riflettono la profondità della loro meditazione e la ricerca di ispirazione divina in un momento così significativo.
Il giuramento e l’inizio del Conclave
Un passo fondamentale prima che il Conclave prenda ufficialmente piede è il giuramento dei cardinali elettori sui quattro Vangeli di Marco, Matteo, Luca e Ginni chiedendo a Dio l’aiuto e per adempiere al meglio il proprio compito. Ogni cardinale, a turno, pone la mano sul Vangelo e pronuncia in latino: «Spondeo, voveo ac iuro…». Questo gesto simboleggia un impegno solenne nei confronti della sacralità del compito che stanno per affrontare. Una volta completati i giuramenti, il maestro delle celebrazioni, monsignor Diego Ravelli, pronuncerà le parole “Extra omnes”, invitando tutti gli estranei a lasciare la Cappella, e segnando ufficialmente l’inizio del Conclave.
La vigilanza durante il voto e la proclamazione del nuovo Papa
Durante il Conclave, il cardinale Camerlengo, Kevin Farrell, supervisionerà l’intero processo, assicurandosi che tutte le regole vengano rispettate. La votazione si svolgerà in più turni e i cardinali esprimeranno le loro scelte segretamente. Dopo ogni scrutinio, i risultati verranno comunicati mediante il fumo che esce dalla cappella: fumo bianco per annunciare l’elezione di un nuovo Papa e fumo nero in caso contrario.
Quorum e fumate
Il primo aspetto fondamentale del Conclave riguarda le norme che ne regolano il funzionamento. Lo scrutinio si articola in tre fasi: consegna delle chede, operazioni di voto e spoglio delle schede con successiva bruciatura nella stufa.Per eleggere il Papa, è necessario ottenere almeno i due terzi dei voti dei cardinali elettori. Attualmente, sono 133 i cardinali ammessi a votare, quindi saranno necessari almeno 89 voti favorevoli per raggiungere il quorum. La prima fumata, simbolo dell’esito della votazione, avviene già nel primo giorno di Conclave, con una votazione che si svolge nel pomeriggio.
Dal secondo giorno, il ritmo aumenta: i cardinali votano due volte al mattino e due al pomeriggio. Le fumate, ovvero i segni visivi del risultato delle votazioni, avvengono rispettivamente a mezzogiorno e attorno alle 17.30.
Ballottaggio
Se le votazioni necessitano di più tentativi, dopo il 33esimo o 34esimo scrutinio, si passa obbligatoriamente al ballottaggio tra i due cardinali che hanno ricevuto il maggior numero di voti nell’ultimo scrutinio. I due candidati non possono partecipare attivamente al voto. Solo una volta che uno dei candidati raggiunge la maggioranza dei due terzi dei votanti, l’elezione diventa canonicamente valida.
L’annuncio del nuovo Papa: tradizioni e rituali
L’uomo deputato ad annunciare al mondo l’elezione del nuovo Papa è il cardinale protodiacono. Attualmente, questo titolo è detenuto da Dominique Mamberti, designato nel 2024. Una volta che il nuovo Pontefice è stato eletto, ci sono almeno 45-60 minuti di attesa prima che si verifichi l’Habemus Papam, durante il quale il neoletto Papa si prepara per affacciarsi al balcone di San Pietro e salutare i fedeli accalcati in piazza.
Dopo l’annuncio, il nuovo Pontefice impartisce la benedizione Urbi et Orbi. Nei giorni seguenti, si tiene la Messa di inaugurazione del Pontificato, un evento che segna ufficialmente l’inizio del suo ministero.
Foto di archivio