Consumi: arriva l’olio nuovo, +80% della produzione

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ROMA – Al via la vendita dell’olio nuovo in tutte le regioni con la produzione di extravergine stimata nel 2019 in aumento dell’80% dopo il crollo storico registrato lo scorso anno. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti su stime Unaprol/Ismea diffusa nella giornata dedicata all’olio nuovo nei mercati di www.campagnamica.it, da Roma a Milano, da Padova a Brindisi in tutta Italia in occasione del giro di boa della raccolta delle olive che è stata completata per oltre il 50%.

A livello nazionale si punta – sottolinea la Coldiretti – ad una produzione di oltre 315 milioni di chili, che resta comunque notevolmente inferiore alla media dell’ultimo decennio. Nel confronto con il 2018 lungo la Penisola – sottolinea Coldiretti – la produzione torna a crescere al Centro Sud dove si concentra gran parte del raccolto nazionale mentre è prevista in discesa al Nord. A pesare sul mercato è il basso prezzo di olive e olio riconosciuto agli agricoltori già ad inizio campagna con valori che sono al di sotto dei costi di produzione. E’ il risultato – precisa la Coldiretti – delle distorsioni, delle speculazioni e degli inganni che si verificano lungo la filiera a causa degli evidenti squilibri di potere contrattuale.

Nei soli primi otto mesi dell’anno si registra infatti – denuncia la Coldiretti – un balzo del 48% nell’arrivo dall’estero di olio iberico spesso mescolato con quello nazionale per acquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, magari ceduti all’estero, una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati nazionali e mondiali.

Il risultato è – rileva Coldiretti – un’invasione sugli scaffali dei supermercati di prodotti di scarsa qualità a prezzi stracciati proprio nel momento in cui sta arrivando l’olio nuovo italiano, con un effetto dirompente che rischia di vanificare l’ottima annata produttiva. Grazie alla crescita record la Spagna – sottolinea Coldiretti – si conferma il primo importatore in Italia con oltre i tre quarti del totale delle vendite nel nostro Paese.

A favorire gli arrivi dall’estero è la mancanza di trasparenza nonostante sia obbligatorio indicarla per legge in etichetta dal primo luglio 2009, in base al Regolamento comunitario n.182 del 6 marzo 2009. Sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è quasi impossibile, nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” obbligatorie per legge nelle etichette dell’olio di oliva.

La scritta è riportata in caratteri molto piccoli, posti dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizione sull’etichetta che la rende difficilmente visibile. Inoltre spesso bottiglie con extravergine ottenuto da olive straniere sono vendute con marchi italiani e riportano con grande evidenza immagini, frasi o nomi che richiamano all’italianità fortemente ingannevoli. I consumatori dovrebbero fare la spesa con la lente di ingrandimento per poter scegliere consapevolmente.