Conte: “Putin? Rischio escalation militare, ma era scritto”

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ROMA – “Nel discorso di Putin non c’è nulla di nuovo se non il rischio di un’escalation militare che era già scritta, con tutto quello che comporta e che non potevamo non calcolare”. Lo afferma il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ad ‘Agorà’ su RaiTre.

“A chi si riferiva Draghi quando chiedeva posizioni coerenti? Lo chieda a lui, non interpreto il pensiero di Draghi. Non certo a me. Noi abbiamo sempre mantenuto linearità e coerenza. Noi siamo a sostegno dell’Ucraina, il problema è la strategia e il discorso di Putin lo dimostra. Vogliamo una escalation militare senza più limiti e confini? Accettiamo questo rischio? Io non sono assolutamente d’accordo, già abbiamo una recessione economica devastante. Non possiamo fare come in Afghanistan, che un giorno ci svegliamo e lasciamo il terreno ai talebani. Questa strategia costa”, prosegue Conte, per il quale “le parole di Putin significano debolezza, ma la debolezza può coincidere con la disperazione”.

“La Meloni si propone per il governo del paese, sono per maggiori investimenti militari e per una corsa al riarmo spudorata, però non vogliono fare lo scostamento. Chiariscano adesso allora come aiuteranno le famiglie e le imprese disperate, con quale impostazione?”, conclude Conte rivolto alla leader di Fdi.