“Se il percorso, le sensibilità delineata in questo libro prevarrà anche all’interno di un dibattito, nella dialettica interna del Pd, sarà facile ritrovarci. Nel rispetto della reciproca autonomia, della reciproca dignità. Sposare questa prospettiva significa intendere la politica in modo radicale, in termini rivoluzionari. Non accontentarsi dello status quo, della logica della deriva oligarchica. M5s ha scelto in modo chiaro di difendere i precari, gli sfruttati, gli ultimi”.
“In quest’area oggi c’è anche il Movimento 5 stelle, che lo si voglia o no”, ha rilevato Conte aggiungendo che “è un cammino che non è stato facile per M5s”. Alle origini, ha spiegato, “c’è stato un veto di protesta che M5s è riuscito a rintracciare, ma nei venti di protesta c’è un po’ di tutto”.
“Io – ha concluso – mi sono trovato subito a dover governare in queste condizioni. Il Pd, ricordiamolo, si è rifiutato, si è arrivati al governo giallo-verde perché no si riusciva a formare un governo. Si sono unite due prospettive completamente diverse”.
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