Arriva l’inverno, cosa fare per avere un impianto di riscaldamento sicuro?

342

riscaldamento fuoco

Con l’approssimarsi dell’inverno si ripropone il problema della sicurezza degli impianti di riscaldamento di tipo autonomo e centralizzato soprattutto se utilizzano il gas metano o il GPL.

Sovente una errata installazione, non conforme alle norme, oppure una cattiva manutenzione e gestione determinano incidenti, alcuni anche gravi, associati al rischio intossicazione da monossido di carbonio e al rischio incendi/esplosioni.

Il presente articolo vuole fornire utili consigli ai cittadini per minimizzare tali rischi.

Innanzitutto l’impianto deve essere realizzato a norma di legge e tale requisite devono essere certificato dall’installatore attraverso la famosa “dichiarazione di conformità” redatta ai sensi del D.M. 37/2008, anche quando si tratta di riparazioni o modifiche. La dichiarazione di conformità è un documento importante da tenere e conservare.

Inoltre, per la corretta gestione, è necessario tenere aggiornato il libretto di impianto. Sebbene i proprietari di scartoffie varie ne abbiamo già tante, tenere aggiornato il libretto facendo i controlli annuali e biennali è importante, soprattutto ai fini della sicurezza. L’impianto termico può essere di tipo centralizzato oppure di tipo autonomo. Nel primo caso è compito dell’assemblea condominiale e dell’amministratore garantire la messa in sicurezza dell’impianto con la facoltà di nominare un “terzo responsabile”. Nel secondo caso è compito del proprietario o dell’occuppante garantire i controlli di legge e la sua messa in sicurezza.

Ai fini della sicurezza, la principale causa di incidenti mortali negli impianti autonomi è la mancanza di aerazione cioè la mancanza di sufficiente ossigeno per una corretta combustione. Infatti la combustione in carenza di ossigeno genera l’ossido di carbonio (CO), un gas tossico mortale. Inoltre la presenza della giusta quantità di ossigeno è fondamentale per avere il massimo rendimento termico dalla caldaia.

Occorre garantire una corretta ventilazione dei locali in cui è installata la caldaia, deve perciò essere garantita la presenza di aperture verso l’esterno per l’afflusso di aria fresca. Le misure delle aperture e anche la loro migliore posizione sono ben conosciute dagli installatori. Attenzione quindi a non chiuderle o coprirle ponendo davanti armadi o mobiletti perché in questo modo comprometti la corretta combustione della caldaia.

Sembrano cose banali, ma non si ha idea di quante prese d’aria chiuse o coperte, capita di vedere nel nostro lavoro, solo perché dalla presa d’aria entra il freddo. Altra causa di pericolo è rappresentato dalle fughe di gas. Il gas GPL è solitamente contenuto in bombole di piccole dimensioni oppure in grosse cisterne posizionate in prossimità dell’edificio o sotterrate nel terreno esterno all’abitazione. Questo tipo di gas tende a dirigersi verso il basso, in direzione del pavimento e nei cunicoli, in quanto più pesante dell’aria.

Il gas metano viene invece trasportato e distribuito nelle abitazioni attraverso tubi sotterranei che servono tutto il paese/città e attraverso tubi che possono essere fissati all’esterno delle abitazioni. Questo tipo di gas al contrario, tende a salire in alto e a disperdersi in aria, in quanto più leggero dell’aria. L’odore tipico di gas, aggiunto appositamente dai produttori, può significare che c’è in atto una perdita. Una perdita di gas è pericolosa sia per la salute (inalazione di grandi quantità di gas) che per eventuale esplosione o fiammata.

Per ridurre la possibilità di fughe, è necessario che gli impianti (tubature, valvole, apparecchi,..:) vengano controllati periodicamente da tecnici abilitati e che le parti soggette a scadenza siano sostituite prima della stessa.

Cosa fare

Operazioni comuni per fughe di GPL o metano:
Chiamare immediatamente il numero di soccorso 115 in modo da far intervenire i Vigili del Fuoco che con appositi strumenti controlleranno la vostra casa, l’ambiente circostante ed effettueranno la messa in sicurezza della zona.
Chiudere il rubinetto della bombola (GPL), o la valvola di intercettazione dell’impianto (contatore del metano o altri punti dell’impianto stesso – generalmente sotto il lavello).
Togliere la corrente elettrica azionando l’interruttore del contatore posizionato all’esterno dell’abitazione (evitare di azionare il quadro elettirco posto all’interno dell’abitazione)
Evacuare immediatamente l’abitazione da persone e animali.
Aprire porte e finestre in maniera tale da far entrare aria pulita e far uscire il gas.

Se invece con la chiusura della valvola principale o della bombola si è arginata la perdita, aprire le finestre in modo da far defluire il gas all’esterno. Sarà comunque buona norma far controllare i locali da parte dei Vigili del Fuoco.

Nel caso di perdite nell’impianto domestico, prima di riaprire il gas, fare intervenire un tecnico abilitato a riparare la perdita e controllare l’impianto. (IL FAI DA TE, OLTRE CHE PROIBITO E’ PERICOLOSO).

Nel caso d’incendio del gas che fuoriesce dalla perdita, o dalla bombola, la cosa meno pericolosa ed efficace per spegnerla è fermare l’afflusso del gas tramite un’eventuale valvola (vedi sopra).

Se invece, mentre camminiamo per strada, sentiamo un forte odore di gas è sempre necessario allontanarsi dalla zona e chiamare i Vigili del Fuoco per un immediato intervento.

Cosa non fare

Che la fuga sia all’esterno o in un edificio chiuso, è necessario evitare:
l’uso di fiamme libere;
l’uso di apparecchi elettrici o elettronici (accensione dell’ illuminazione di casa, utilizzo del cellulare, ecc.);
di fumare;
di provocare scintille (ad esempio sfregamento violento di materiali).
Come affermato nelle regole di base , prima di tutto la sicurezza.
Non cercare di effettuare operazioni pericolose o inventarsi metodi per tamponare la perdita.

A cura de Ing. Antonio Del Gallo Direttore Vice Dirigente dei Vigili del Fuoco di Pescara e Ing. Luca Verna Direttore Vice Dirigente dei Vigili del Fuoco di Pescara