“Direi che la probabilità che si sviluppi in quella situazione una nuova variante con caratteristiche di aggressività peggiori di quelle della famiglia Omicron è piuttosto bassa”, spiega l’esperto in un post su Facebook. “Bassa perché – precisa – anche se avvenisse, troverebbe comunque nel resto del mondo una popolazione ormai abbondantemente esposta alla famigerata proteina Spike” del coronavirus pandemico “e quindi parzialmente immune”.
L'Opinionista® © 2008-2023 Giornale Online
Testata Reg. Trib. di Pescara n.08/08 dell'11/04/08 - Iscrizione al ROC n°17982 del 17/02/2009 - p.iva 01873660680
Pubblicità e servizi - Collaborazioni - Contatti - Redazione - Network -
Notizie del giorno -
Partners - App - RSS - Privacy Policy - Cookie Policy
SOCIAL: Facebook - Twitter - Instagram - LinkedIN - Youtube