Covid: von der Leyen, “Prime vaccinazioni a dicembre”

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BRUXELLES – “Sono giornate decisive per il negoziato col Regno Unito” sulle relazioni future, “ma ad oggi non posso dire se alla fine arriveremo ad un accordo. Si sono fatti progressi, abbiamo delineato un possibile testo definitivo”. Ma “ci sono tre questioni: level playing field, governance, pesca” che potrebbero creare difficoltà. Così la presidente della Commissione -Ue, Ursula von der Leyen, al Parlamento europeo. “Faremo tutto il possibile per trovare un accordo. Siamo disposti ad essere creativi ma non a mettere a rischio il mercato unico”.

“Per i vaccini la Commissione europea ora ha contratti con sei società farmaceutiche ed i primi cittadini europei potrebbero essere vaccinati ancora prima della fine di dicembre. Finalmente vediamo una luce alla fine del tunnel” ha detto la von der Leyen. “Gli Stati membri si devono preparare. Si parla di milioni di siringhe, di catena del freddo, di organizzare centri di vaccinazione e qualificare personale per farlo. Tutto questo va preparato. Gli Stati devono approntare la logistica per il dispiegamento di centinaia di milioni di dosi di vaccini”, ha aggiunto von der Leyen.

Quanto al veto di Polonia e Ungheria su Bilancio Ue 2021-2027 e Recovery fund la presidente della Commissione europea ha detto che “a luglio i leader si erano accordati su un meccanismo di condizionalità per le violazioni dello stato di diritto, che potrebbero mettere a repentaglio il bilancio dell’Ue. Sono solo questi i casi” e la clausola “è una cosa corretta, necessaria, proporzionale. E’ difficile pensare che qualcuno abbia da ridire su questa soluzione. Ma se i dubbi restano, si può adire la Corte di giustizia europea, la sede dove risolviamo le differenze su testi giuridici”.

Sulle misure anti-Covid, la presidente Ue ha commentato: “So che chi ha negozi, bar, ristoranti, vuole la fine delle restrizioni, ma dobbiamo trarre insegnamenti dall’estate evitando di ripetere gli stessi errori. Un rilassamento troppo celere ed eccessivo delle misure diventa un rischio per una terza ondata dopo Natale”.