Crudeltà verso gli animali, LNDC su due uccisioni brutali

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Rosati: “come sempre sporgiamo denuncia e auspichiamo che si arrivi a una condanna esemplare, ma serve un cambiamento culturale per avere maggiore rispetto della vita”

Lega Nazionale per la Difesa del Cane

Non c’è pace per gli animali in Italia. A Tornimparte, in provincia de L’Aquila, un cane che vagava per il paese e ben voluto dai residenti è stato ucciso senza pietà con un colpo d’arma da fuoco in pieno centro abitato. Il cane, che in paese veniva chiamato Piccolo, era abituato a girovagare per le stradine in compagnia di un suo simile alla ricerca di cibo e coccole e non disturbava nessuno. Gli abitanti del paese hanno sporto denuncia nella speranza di risalire all’autore di questo gesto crudele.

Qualche giorno prima, a centinaia di chilometri di distanza, a Lipari un cagnolino è stato ucciso a colpi di rastrello da un uomo perché – secondo lui – disturbava i suoi gatti. La scena è avvenuta davanti ad alcuni testimoni che hanno permesso ai carabinieri di arrestarlo e condurlo in carcere, visto che tra l’altro l’uomo era sottoposto alla cosiddetta “messa alla prova” a causa di altri reati.

“Due casi distanti fisicamente ma vicini per la crudeltà con cui sono stati uccisi i due poveri cani”, afferma Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection. “La stessa crudeltà di cui sono vittime ogni giorno decine e decine di animali in tutte le parti d’Italia. Come sempre abbiamo sporto denuncia anche noi e auspichiamo che le forze dell’ordine facciano tutte le indagini necessarie e possibili per rintracciare il mostro che ha sparato al cagnolino, visto che è ancora ignoto. Per quanto riguarda invece il caso di Lipari, trova conferma la mia preoccupazione già espressa in passato per la cosiddetta ‘messa alla prova’ per chi si macchia di alcuni reati, visto che in questo caso è stato lasciato a piede libero un soggetto chiaramente violento e pericoloso”.

“LNDC continuerà sempre le sue battaglie nei tribunali per ottenere giustizia per le vittime di violenza e nella società per sensibilizzare e promuovere quel cambiamento culturale di cui si sente sempre di più il bisogno. Serve maggiore empatia e un maggiore rispetto per la vita di tutti”, conclude Rosati.