La parlamentare azzurra: “Decreto insufficiente, in Italia necessari milioni di tamponi il prima possibile per individuare gli asintomatici”
“Si può e si deve fare meglio, sia dal punto di vista economico che sanitario. Le aziende chiedono liquidità e ossigeno per resistere e non chiudere e quello che ottengono è una proroga degli oneri fiscali per 4 giorni? Sembra quasi una presa in giro di cui ridere se non fosse che ad andarci di mezzo saranno proprio le PMI che rappresentano il tessuto produttivo principale del nostro Paese. Che dire, poi, delle risorse messe a disposizioni per le partite IVA? 600 euro per alcuni, per altri – i professionisti iscritti alle casse private – al massimo il reddito di ultima istanza: cifre inaccettabili per milioni di liberi professionisti e lavoratori autonomi che, a breve, vedranno precipitare i propri incassi senza neppure le tutele garantite ai dipendenti pubblici o privati.
Inadeguate anche le misure per tutti quei negozianti che hanno abbassato le saracinesche e dovranno pagare comunque l’affitto, nella speranza di sopravvivere fino al recupero del 60% attraverso il credito d’imposta. Misure tiepide, quando non irricevibili, e insufficienti, soprattutto se paragonate alle misure più di 20 volte superiori, pari a 550 miliardi, messe in campo in Germania: dobbiamo fare di più a livello interno ed esigere che l’Europa faccia il suo dovere, stampando Euro-Bond tali da immettere nel circuito economico europeo almeno 3.000 miliardi”. Così Simona Vietina, parlamentare di Forza Italia e Sindaco di Tredozio (FC).
“Anche sul fronte sanitario occorre fare di più – incalza la parlamentare azzurra: occorrono misure più restrittive e nette. Spesa una volta alla settimana, niente passeggiate o sport all’aperto e totale fermo delle attività non essenziali per almeno 15 giorni per tutti, operai e impiegati a cui occorre aggiungere il tampone al più ampio numero di cittadini possibili per individuare anche i contagiati asintomatici. Bene l’allargamento ipotizzato ieri dalla Regione Emilia Romagna a tutti gli operatori sanitari ma ancora non basta: stiamo vedendo un trend di contagio peggiore di quello cinese, occorrono scelte drastiche”.