Un livello di primo impatto è senz’altro quello riguardante la Natura, sia inerente il macro-cosmo che il micro-cosmo: la Natura mi pare qui interpretata come una dea che elargisce all’uomo frutti copiosi, ed è forse inseribile in una visione ‘panteistica’ della poetessa. Un altro livello di chiaro e forte impatto porta il nome dell’Amore: amare e sentirsi amati, guardare nella stessa direzione, affrontare la vita in due, stare insieme, diffondere tale modo di vita nell’Universo è fonte di energia inesauribile e di speranza per il futuro. Si coglie poi in maniera inequivocabile il genere della favola metaforica e simbolica data ai testi dall’autrice, nascente dall’idealismo con contenuti esistenziali che pervade tutta la scrittura: «De te fabula narratur», dicevano gli antichi, per cui anche in Deminicis vanno scoperte le valenze morali e pedagogiche dei racconti in versi, derivanti anche dalla vocazione didattica nella nostra poetessa-insegnante. Verso livelli più profondi di interpretazione e lettura scopriamo le basi filosofiche e metafisiche dei messaggi lirici del libro: la parte e il tutto della realtà; il pensiero e la parola; il corpo e lo spirito; l’essere e l’esserci; l’essere e l’avere; la gnoseologia e la comunicazione; la condivisione e la solidarietà; il senso e il cammino dell’esistenza; la bellezza del Cristo, da lei chiamato “l’Esseno”. Di tali concetti vediamo ora alcune collocazioni e immagini analizzando direttamente la fonte testuale.
Prima però di addentrarci in ciò, vorrei esprimere in breve l’intuizione che l’occhio critico mi ha suggerito a lettura avvenuta: l’impostazione generale del lavoro della Deminicis mi ha richiamato alla memoria il celebre racconto Il piccolo principe di Saint-Exupéry. Vi sono gli stessi scenari cosmici surreali, personaggi bizzarri, molta fantasia, molte metafore sul senso della vita e sulla ricerca di ciò che più conta: «Non si vede bene che con il cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi», è una delle frasi più note, che esalta l’amore e l’amicizia. La simbologia della nostra poetessa viaggia sulla stessa falsariga. Esempi di favole surreali sono Una Storia di Luna Piena, I fiori di Gelsomino: i concetti con la maiuscola sono Amore, Cielo, Cuore, Luce, Anima, Bellezza, Eternità, Creato, Uomo, Infinito, Universo, Intelligenza, Arcobaleno, Speranza poeticamente immaginati a creare un mondo dove vivere in sintonia con la Natura. Da Una storia i versi finali esaltano il camminare uniti: «…/ Tu c’eri ancor prima che io nascessi, / io c’ero ancor prima che tu nascessi, / anzi a meglio dir, eravamo nati insieme, / nel medesimo istante e ci tenevamo / la mano da Sempre». I testi Il pianeta dei Diamanti e Frammenti di esistere ci svelano la partecipazione ad un progetto universale: «Il giorno che potrò viaggiare dalla Terra al Cielo, / da un pianeta all’altro, / solo allora potrò sentirmi parte di un Tutto, / un Tutto venuto a svelare ogni mistero / …»; “…/ Infiniti mondi, / frammenti di esistere messi insieme / vengono a formare la descrizione / di un Tutto, … / ad un Tutto unico da cui si è avuta l’origine / …». Buon viaggio nel mondo parallelo dei poeti!
Enzo Concardi
Adriana Deminicis, Da un Poemetto alla Luna – I fiori di Gelsomino, pref. Maria Rizzi, Guido Miano Editore, Milano 2022, pp. 120, isbn 978-88-31497-32-9, mianoposta@gmail.com.
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