Così la ministra per le politiche giovanili, Fabiana Dadone, che aggiunge: “Credo che una grossa debolezza di chi attacca a spron battuto il lavoro agile sia quella di non saper discernere tra una società che consuma e una società dei consumi. Ben venga la prima, intesa come società moderna orientata al benessere che si crea dal connubio tra produzione e consumo, appunto, con un orientamento alla solidarietà generazionale e alla ridistribuzione della ricchezza e alla sua condivisione in termini di inclusione e promozione sociale. No e poi no alla società dei consumi invece, compulsata negli acquisti e nello spreco alimentate, nel consumare suolo, che costruisce senza saper riqualificare l’esistente, orientata allo sfruttamento e alla organizzazione del lavoro solo verticale, irrigidito sull’asse viario casa-lavoro”.
E conclude: “La pandemia ha insegnato una cosa a queste nostre generazioni e a quelle future: indietro non si torna, non si può. O abbiamo il coraggio, la convinzione e, perché no, la fantasia di affrontare le nuove sfide con nuovi approcci o siamo condannati a vivere in una teca, a prendere la polvere del passato mentre guardiamo inermi l’oggi diventare domani. I giovani, sono convinta, sapranno dare a questo Paese e all’Unione tutta la spinta giusta per uscire dalla teca e vivere il momento, affrontando le sfide, cogliendo le opportunità, e offrendole anche a chi preferisce la polvere alla velocità”.
L'Opinionista® © 2008-2023 Giornale Online
Testata Reg. Trib. di Pescara n.08/08 dell'11/04/08 - Iscrizione al ROC n°17982 del 17/02/2009 - p.iva 01873660680
Pubblicità e servizi - Collaborazioni - Contatti - Redazione - Network -
Notizie del giorno -
Partners - App - RSS - Privacy Policy - Cookie Policy
SOCIAL: Facebook - Twitter - Instagram - LinkedIN - Youtube