NEW YORK – Il presidente del Consiglio Mario Draghi arriva domani a New York per la sua ultima missione internazionale prima del voto in Italia. Nel corso della visita, Draghi parlerà all’Assemblea generale delle Nazioni unite. Il suo intervento è previsto per martedì alle 20 ora locale, le 2 nella notte italiana. Il primo appuntamento è in programma domani sera quando Draghi riceverà il premio “World Statesman Award”, attribuito dalla ‘Appeal of Conscience Foundation’, un’organizzazione interreligiosa dedicata alla libertà religiosa e ai diritti umani.
Il premio sarà consegnato a Draghi in occasione dell’annuale cena “per la sua multiforme leadership nella finanza e nel servizio ai cittadini di cui hanno beneficiato l’Italia e l’Unione Europea e ha aiutato la cooperazione internazionale”. Nel corso della serata è previsto un discorso del premier. Il giorno successivo Draghi parteciperà all’apertura del dibattito generale della 77° Assemblea generale delle Nazioni Unite poi, intorno alle 11.15 ora americana, porterà il suo saluto alla sessione di apertura dello ‘Youth4Climate: Powering Action’.
A seguire, al Palazzo di Vetro, vedrà il presidente dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, Csaba Korösi, prima dell’intervento. Un discorso in cui Draghi, come ha fatto più volte nei giorni scorsi, ribadirà con ogni probabilità la salda collocazione dell’Italia nell’Ue, nell’Alleanza atlantica e nel campo occidentale, a partire dal sostegno all’Ucraina. Una sorta di ‘manifesto’ di politica estera, per rassicurare i partner internazionali ma anche per indicare un percorso da seguire al governo che verrà.
Il giorno seguente, mercoledì, Draghi incontrerà il Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres. Nel corso della visita sono in programma anche vari appuntamenti privati del presidente del Consiglio, che a margine dell’assemblea dell’Onu dovrebbe anche avere un colloquio con il presidente americano Joe Biden (che ha posticipato il suo intervento per partecipare ai funerali della regina Elisabetta).
Sul tavolo i principali dossier internazionali aperti: dalla guerra in Ucraina alla crisi energetica, dai rapporti con la Cina alla situazione in Libia. Ma naturalmente sarà anche l’occasione per un approfondimento sull’allarme Usa sui presunti finanziamenti della Russia a partiti di vari Paesi. Nel corso di una telefonata con Draghi, alcuni giorni fa, il segretario di Stato Antony Blinken ha assicurato che nel fascicolo non figurano politici italiani, ma si è comunque riservato la possibilità di effettuare ulteriori verifiche.