ROMA – Il Regolamento attuativo della legge di stabilita’ 2016, che “disciplina i criteri di riparto e le procedure di erogazione delle risorse finanziarie del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione assegnate al Ministero per la concessione dei contributi di sostegno alle emittenti televisive e radiofoniche locali”, ora “discrimina le Emittenti locali, in quanto assegna il 95% delle risorse alle prime 100 TV in graduatoria e lascia il rimanente 5% alle altre 37 Emittenti locali le quali, seppure ugualmente provviste dei requisiti di accesso imposti dal regolamento, vengono classificate oltre il famigerato ‘sbarramento a 100′”.
Lo denuncia un appello firmato dalle tv locali Canale 7 Puglia, Teleambiente Lazio, Teleboario Lombardia, Esperia TV Calabria, Retesole Umbria, Onda TV Sicilia, Vera TV Marche, Grp Piemonte, Telesardegna, Imperia TV Liguria, Telemax Abruzzo, Teleregione Puglia, Sardegna 1, Vco Azzurra TV Piemonte, LAQTV Abruzzo, Irpinia TV Campania, Supernova Lazio, Sesta Rete Piemonte, Centro Marche, Delta TV Puglia e Video Novara Piemonte.
“Inoltre c’e’ da sottolineare che la parte piu’ sostanziosa delle risorse (95%) va alle imprese televisive che occupano il 75% circa dei dipendenti del Settore, lasciando quindi le briciole (5%) a quelle imprese che occupano il 25% degli Addetti, tra giornalisti, tecnici e amministrativi – prosegue l’Appello – E’ evidente che il D.P.R. 146/17, e in questa fase di emergenza Coronavirus ancora di piu’, non tutela dipendenti e imprese televisive in maniera equa”.