Elezioni: D’Incà, “18% degli astenuti per difficoltà nel recarsi alle urne”

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ROMA – “Accanto all’astensionismo di protesta (stimato in circa il 15-20% degli elettori nelle elezioni europee, in cui l’astensionismo è stato del 45,5%) o di indifferenza nei confronti della politica (stimato nelle stesse elezioni europee in circa il 10-15% degli elettori), il lavoro di analisi condotto dalla Commissione ha evidenziato una componente molto rilevante di astensionismo cosiddetto involontario stimato nel 16-18% degli elettori”.

Lo ha detto il ministro per i rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, in commissione Affari costituzionali alla Camera, nell’audizione sulle proposte “in materia di esercizio del diritto di voto”. D’Incà ha illustrato i contenuti del Libro bianco “Per la partecipazione dei cittadini: come ridurre l’astensionismo e favorire la partecipazione al voto”, elaborato da una Commissione di esperti istituita dal ministro. Le proposte contenute nel Libro bianco, ha spiegato D’Incà, “hanno la finalità di semplificare e di agevolare la partecipazione di oltre 9 milioni di cittadini, che rappresentano circa il 20% del corpo elettorale”.

L’astensionismo involontario “non dipende da una decisione di natura politica dell’elettore di non partecipare al voto – ha detto D’Incà – ma è dovuto più propriamente alla difficoltà materiale di recarsi alle urne a causa di impedimenti di vario genere. Pensiamo, ad esempio, agli anziani con difficoltà motorie, ai malati in casa, alle persone con gravi disabilità e anche agli elettori impossibilitati a votare a causa di soggiorni temporanei fuori dal comune di residenza per motivi di lavoro, studio, vacanza o per altre ragioni”.