Falkland-Malvinas: Johnson criticato dall’Argentina per il suo saluto alle isole

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BUENOS AIRES – L’Argentina ha reagito vivacemente al messaggio inviato alla vigilia di Natale dal primo ministro britannico Boris Johnson agli abitanti delle isole Falkland (denominate Malvinas da Buenos Aires) in cui ha sostenuto che “perfino la Federazione internazionale di Tennis da tavolo, di fronte alle proteste di alcuni settori, ha confermato recentemente di considerare i giocatori delle Falkland come britannici”. Il sottosegretario agli Esteri per Malvine, Antartide e Atlantico meridionale, Guillermo Carmona, ha risposto via Twitter, riferisce l’agenzia di stampa Telam, che “quando mancano argomenti convincenti, compaiono quelli ingannevoli: nelle organizzazioni internazionali il colonialismo britannico perde sempre con ampio margine”, come hanno dimostrato le risoluzioni di Onu, Osa e del Tribunale internazionale di giustizia.

“Quando mancano le ragioni – ha insistito – compare la retorica militarista: vantarsi di una vittoria armata (la Guerra che si svolse fra il 2 aprile e il 14 giugno 1982, vinta da Londra, ndr.) che il diritto internazionale non riconosce come titolo di sovranità, e non fa che riaprire le ferite della guerra e ignora 48 anni di democrazia argentina”. Nel suo messaggio natalizio Johnson ha accennato anche all’anno 2022, che segnerà i 40 anni di quella guerra, affermando che “sarà un anno in cui tutti potremo ricordare debitamente l’anniversario dell’invasione, occupazione e liberazione delle nostre isole”. Carmona ha infine sostenuto che “questa è la prova, contrariamente a quanto spesso si tenta di far credere, che i discorsi guerrafondai e la retorica ostile non provengono dallo Stato che subisce l’occupazione (delle isole) ma dalla potenza occupante”.