Si tratta di un numero de “La Riscossa”, giornale antifascista marchigiano stampato nella zona di Fabriano, che ebbe tra i suoi promotori il deputato costituente e parlamentare socialista Oreste Bonomelli, e de “la Stella Alpina”, organo ufficiale del Comando del raggruppamento garibaldino del Sesia, Cusio, Ossola e Verbano, diretto da Cino Moscatelli, anch’egli futuro deputato costituente e poi senatore e deputato della Repubblica.
La data del primo Maggio fu scelta in ricordo delle vittime della mobilitazione americana per le otto ore lavorative del 1° maggio 1886. In Italia, la ricorrenza tornò a celebrarsi all’indomani della Liberazione, dal momento che, durante il ventennio fascista, la festività era stata anticipata al 21 aprile, in coincidenza con il Natale di Roma. Dal 1949 la festa del Lavoro divenne ufficialmente festività civile. Il 1º maggio 1955 papa Pio XII istituì per la Chiesa cattolica la festa di San Giuseppe Lavoratore, perché tale data potesse essere condivisa a pieno titolo anche dai lavoratori cattolici.
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