Fisco: rush finale per la rottamazione, attese 500mila richieste per 3 milioni di cartelle

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MILANO – Ultimi giorni a disposizione dei contribuenti interessati alla definizione agevolata, la cosiddetta rottamazione delle cartelle. Il fisco punta a ricevere almeno 500mila richieste di ”definizione agevolata” per un totale di circa 3 milioni di cartelle da rottamare. Sono gli obiettivi che potrebbero essere raggiunti alla scadenza, fissata per martedì 15, che conclude l’operazione ”rottamazione bis”.

Gli ultimi dati, riferiti alla fine di aprile, registravano 455 mila domande, con il Lazio in testa con circa 77 mila richieste, seguita dalla Lombardia con 58 mila istanze. L’incasso, secondo le stime ufficiali, dovrebbe garantire quest’anno almeno 1,6 miliardi di gettito.

Scade martedì 15 maggio, infatti, il termine fissato dalla legge per presentare la domanda di adesione al provvedimento che consente di pagare l’importo residuo delle somme dovute senza corrispondere le sanzioni e gli interessi di mora. Per le multe stradali, invece, non si pagheranno gli interessi di mora e le maggiorazioni previste dalla legge.

Anche il questo caso il fisco conferma l’attitudine dei contribuenti ad essere sempre più digitali. Grazie ai servizi online di Agenzia delle entrate-Riscossione, da cui è arrivato oltre il 50% delle richieste, è possibile presentare la domanda fino alla tarda serata del 15 maggio, quindi anche dopo l’orario di chiusura degli sportelli. Bisognerà però fare attenzione ai limiti di orario indicati sul portale agenziaentrateriscossione.gov.it.

Ecco nel dettaglio le modalità e la tempistica per la presentazione della domanda

– COME PRESENTARE LA DOMANDA. Per aderire bisogna presentare, entro il prossimo 15 maggio, l’apposito modulo DA 2000/17 attraverso uno dei canali a disposizione:

1) la posta elettronica certificata (pec), inviando il modulo all’indirizzo di riferimento riportato sul modulo stesso e anche sul portale agenziaentrateriscossione.gov.it;

2) il servizio online “Fai D.A. te”, presente in area pubblica sul portale di Agenzia delle entrate-Riscossione, entro le ore 23 del 15 maggio (una volta ricevuta l’email dall’ente di riscossione, il contribuente dovrà validare la richiesta al link ricevuto nella posta elettronica entro le ore 23.50 dello stesso giorno); il servizio online “Fai D.A. te” presente in area riservata del portale: in questo caso il contribuente ha tempo fino alle ore 23.59 del 15 maggio per compilare e inviare telematicamente il modulo;

3) tramite un professionista di fiducia delegato a trasmettere la dichiarazione di adesione alla definizione agevolata. Gli intermediari abilitati e i loro incaricati possono utilizzare, entro le 23.59 del 15 maggio, il servizio EquiPro presente sul portale;

4) il contribuente, infine, può scegliere di consegnare il modulo compilato e firmato presso gli sportelli di Agenzia delle entrate-Riscossione. Per quanto riguarda invece la possibilità di consultare online il prospetto informativo con i carichi definibili in via agevolata, il contribuente potrà accedere al modulo di richiesta in area pubblica del portale di Agenzia delle entrate-Riscossione entro le ore 9 del 14 maggio, mentre in area riservata si potrà consultare il prospetto entro le ore 23.59 del 15 maggio. Il prospetto si potrà richiedere anche agli sportelli fino all’orario di chiusura del 15 maggio.

– CHI PUÒ ADERIRE. Secondo quanto previsto dal decreto legge e dalle modifiche poi introdotte, possono presentare richiesta di “rottamazione” i contribuenti con debiti affidati alla riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 settembre 2017. La domanda di adesione non può essere nuovamente presentata per quei debiti interessati dalla precedente richiesta di definizione agevolata delle cartelle, per i quali non si sia poi provveduto al pagamento delle somme dovute entro le previste scadenze. Possono fare richiesta anche i contribuenti che non sono stati ammessi alla precedente definizione agevolata solo se al 24 ottobre 2016 avevano un piano di rateizzazione in essere con l’agente della riscossione e non erano in regola con i pagamenti delle rate in scadenza entro il 31 dicembre 2016.