Forza Italia, prima nomina post Berlusconi: tesoriere sarà un uomo di fiducia della famiglia

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Silvio BerlusconiROMA – Che la decisione del cambio in corsa sia arrivata letteralmente a sorpresa, lo dimostra il fatto che neanche il diretto interessato era stato precedentemente avvertito. Oggi alle 15 si riunirà il Comitato di presidenza di Forza Italia che, come annunciato la settimana scorsa da Antonio Tajani, dovrà fissare la data del Consiglio nazionale. Ovvero dell’appuntamento, che dovrebbe tenersi a metà luglio, che indicherà lo stesso ministro degli Esteri come reggente del partito dopo la morte del leader fondatore, Silvio Berlusconi. Prima tappa di una strada che dovrà poi portare al Congresso il prossimo anno. Ma all’ordine del giorno della convocazione, inviata agli aventi diritto, è comparso anche un secondo punto: la “sostituzione del Commissario dell’amministratore nazionale”, ovvero il tesoriere, ruolo che attualmente è ricoperto da Alfredo Messina, che ha scoperto la novità che lo riguardava leggendo la mail, come tutti gli altri.

Uomo Fininvest, non è nuovo a certe “sorprese”: anche la sua esclusione dalle liste elettorali per le ultime Politiche è avvenuta, per così dire, a sua insaputa. Messina ricopriva l’incarico, in qualità di commissario, dal giugno 2016, quando prese il posto di Maria Rosaria Rossi, fino a quel momento regina indiscussa dell’allora cerchio magico. Al suo posto sarebbe in arrivo l’avvocato Fabio Roscioli, uno dei legali storici dell’ex premier, ma soprattutto uomo di fiducia della famiglia. Che così, dunque, torna ad inviare un segnale di continuità rispetto alla creatura politica voluta dal padre e soprattutto a manifestare la volontà di un impegno economico. In quanto eredi, i figli dell’ex leader di Forza Italia hanno infatti ereditato anche gli oltre 90 milioni di crediti che il fondatore vantava con il movimento.

Nel partito azzurro finora ogni decisione di Berlusconi era legge, e poco male se qualche passaggio formale non veniva effettuato. Ma adesso è diverso. Lo statuto, per esempio, prevede che “l’amministratore nazionale è eletto a maggioranza dei presenti dal Consiglio nazionale, su proposta del comitato di presidenza”. Come si legge all’articolo 46, poi, “è il solo autorizzato, in sede nazionale e locale, al deposito delle candidature e all’utilizzo del contrassegno elettorale”.