Francesco Rainero, “Mancino”: la recensione

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di Mauro Rutolo

FIRENZE – È giovane, Francesco Rainero: solo 21 anni per il cantautore fiorentino. Una gioventù che, nel disco d’esordio “Mancino”, si sente. Per carità, è bene che si percepisca, ma a tratti forse prende il sopravvento. Il disco, soprattutto per essere un debutto, è un buon prodotto. Ma forse è proprio questo il problema: troppo ‘prodotto’. All’ascolto è piacevole: lo si mette su mentre si possono fare i lavori di casa.

Questo significa che Francesco Rainero dovrà fare una scelta: continuare così e accontentarsi di essere un buon ‘prodotto’ o meritarsi l’appellativo, pesante, di cantautore. Per essere cantautore non basta scriversi le canzoni. Bisogna trasmettere qualcosa. Rainero ha talento e ciò è innegabile, ma il talento da solo non è sufficiente e non basta strizzare l’occhio alle tendenze né all’ultima generazione di cantautori italiani.

I vari Fabi, Gazzè e Silvestri sono un ottimo modello da seguire, ma restando se stessi. In più i testi di quegli artisti, seppur a volte scanzonati, racchiudono una poeticità profonda. Quella poeticità capace di sostenere anche delle melodie che sembrano più da tormentone estivo che da cantautorato. Ecco, questo è ciò che manca al disco: la poeticità. Ci vorranno ricerca, lavoro e dedizione.

“Mancino”, tuttavia, rimane un buon cd. A tratti capace di trascinare chi l’ascolta. Di certo a volte ci si perde e alcuni passaggi sembrano un po’ forzati. Non mancano però alcune piccole chicche: “La nebbia e la marea” su tutte, magari proprio in virtù di quella poeticità che altrove manca.

Anche la title track si lascia ascoltare in virtù di una melodia frizzante. Un po’ meno convincente “I giorni miei con te”, legata al cliché di amore, stelle e mare. Idem per “La tua anima diversa”: le parti di te dentro me ormai hanno un po’ stufato. Molto piacevole, invece, il singolo di lancio “E’ volato via luglio”, cantato con Grazia Di Michele.

Un’opera prima buona per certi versi, meno buona per altri, ma di sicuro questo giovane ha le carte in regola per non fermarsi qui. Ci sarà da lavorare, forse anche il coraggio di lavorare su se stessi e mettersi più a nudo. Forza, Francesco, aspettiamo il secondo disco.