In ogni caso, ribadisce, è sbagliato pensare che si tratti di un virus meno temibile. “La variante originaria qualcuno l’ha ucciso – precisa Galli – altrimenti non si spiegherebbero i numeri dei decessi delle ultime settimane. Siamo in una situazione in cui si vedono pochissimi casi rispetto a quelli reali. Ricordo che la Germania in 28 giorni registra oltre 5 milioni e 200mila casi e noi poco più di un milione e 900mila, non c’è proporzione. E questo vuol dire che abbiamo ancora parecchi problemi con una realtà dominata da Omicron 2, variante caratterizzata da una grande diffusività e moltissimi casi”.
In merito ai virus ‘mix’ di BA.1 e BA.2 rilevati anche in Italia dall’ultima flash survey dell’Istituto superiore di sanità, Galli sottolinea: “Non ci vuole la sfera di cristallo: se davvero i virus ricombinanti di Omicron 1 e 2 sono più diffusivi della stessa Omicron 2, tra 15 giorni saremo qui a parlare di una crescita elevata di questi contagi. E tra un mese le ricombinanti saranno prevalenti”.
“Non abbiamo ancora dati precisi – evidenzia l’esperto – ma sembrerebbe che, ancora una volta, ci troviamo di fronte a una maggiore contagiosità. Sembra che i coronavirus, sul filone Omicron, abbiano messo la freccia e premuto l’acceleratore in termini di diffusibilità. E se questo schema si ripete, come Omicron 2 si è ‘mangiata’ Omicron 1, le ricombinanti mangeranno Omicron 2”.
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