Giornata contro l’omolesbobitransfobia, Rifondazione Comunista: “Pace e diritti per tutti”

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Maurizio Acerbo

ROMA – “In occasione della Giornata Mondiale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia (nella quale sarebbe appropriato nominare anche la lesbofobia), esprimiamo la nostra consonanza con le istanze del movimento LGBT+ e solidarietà con tutte le persone che vivono situazioni di difficoltà, discriminazione ed odio a causa del proprio orientamento sessuale o della propria identità di genere. Proprio quest’ultima definizione, che riguarda le persone trans, non è stata nominata nella circolare del Ministro dell’Istruzione Bianchi, che pur lodevolmente invitava a parlare di discriminazioni ed odio nelle scuole, come d’altronde prevederebbe il ddl Zan. Ddl Zan che, è bene ricordare, è stato bloccato per mesi in Senato, tra gli applausi offensivi delle destre, e torna in questi giorni all’iter parlamentare, con la disponibilità a modificarlo proprio nel punto fondamentale dell’identità di genere. Ribadiamo quindi la nostra netta contrarietà a un’operazione di annacquamento di un ddl che è stato già frutto di compromessi e mediazioni alla Camera. Diventerebbe una presa in giro a fini elettorali”.

Così Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, Silvia Conca e Paola Guazzo, area diritti Lgbtqi del partito, che aggiungono: “Vogliamo ribadire che il nostro partito considera le forme di discriminazione ed odio, nel nostro paese e nel mondo, non separandole dall’oppressione di classe, razza e genere. Allo stesso modo pensiamo che le sessualità, il genere e gli orientamenti di genere non siano confinabili in un mero ambito privato, ma abbiano scavato profondamente nella dimensione sociale, in questi ultimi cinquant’anni, facendone esplodere molte contraddizioni, anche nell’ambito della sinistra. Siamo favorevoli a ogni forma di tutela che possa aiutare le persone a cui la nostra società classista, razzista, sessista e omofoba cerca di impedire di vivere una vita dignitosa”.

E ancora: “L’Articolo Tre della Costituzione non è per noi un “fiore del partigiano” appassito”. Libertà e uguaglianza non sono strade separabili. Riteniamo parimenti che la lotta del movimento LGBT+ sia importante per mettere in crisi l’assetto patriarcale e capitalistico che vede nel governo Draghi la sua danza macabra più terribile, tra ddl concorrenza (si legga: privatizzazioni), aumento delle spese militari e tagli a sanità e scuola, precarietà, carovita e impoverimento. La tutela delle persone LGBT+, come abbiamo visto nell’iter del ddl Zan, non rientra nell’ambito di interesse di un governo e di un parlamento asserviti a questa prospettiva neoliberista e conservatrice, in ritardo persino rispetto alle politiche dell’Unione Europea. Non basta una circolare ministeriale per cambiare questa situazione. La nostra solidarietà e il nostro appoggio al movimento LGBT+ si basano sulla partecipazione diretta e sull’ascolto, per la costruzione di un percorso comune di lotta sociale e alternativa di società”.

In ultimo Rifondazione Comunista respinge “l’oscurantismo reazionario della destra che difende un presunto diritto di ‘educare’ bambine e bambini a perpetuare pregiudizi razzisti, ci opponiamo a liberali che strumentalizzano movimenti lgbtqi per giustificare progetti egemonici e guerrafondai occidentali. La rivoluzione lgbtqi ha cambiato il mondo negli ultimi decenni senza spargimento di sangue e il movimento ebbe inizio nel 1969 a Stonewall proprio nel contesto della rivolta contro la guerra in Vietnam. Pace, giustizia e diritti per tutti!”.