“La povertà come una macchia scura che si allarga nella società italiana: continua a colpire il sud, le famiglie numerose e con anziani, ma ora tocca anche il centro-nord e i giovani. La cifra totale di 4,6 milioni di poveri – più che raddoppiata rispetto all’inizio della crisi, otto anni fa – non è compatibile con i doveri di un Paese tra i più sviluppati del mondo. Alla giornata internazionale contro la povertà che si celebra oggi l’Italia si presenta – nonostante la nuova attenzione da parte del Governo – portando il segno di crescenti disuguaglianze economiche. Divari che non solo tolgono alle famiglie l’essenziale per vivere, ma minano anche la tenuta sociale e la credibilità delle Istituzioni, perché la democrazia non regge se non sa garantire i diritti basilari. Resta ancora senza risposta la diffusa domanda di un reddito di dignità, che pure è al centro di varie proposte di legge. Mi auguro che nella parte finale della legislatura Governo e Parlamento sappiano trovare la strada di una risposta. Tenendo a mente, come ci ricorda l’articolo 3 della Costituzione, che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale”.
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