ROMA – Nessun taglio alla sanità pubblica, anzi, nuovi investimenti. Il governo chiude con decisione a qualunque ipotesi di riduzione della spesa destinata al Servizio sanitario nazionale (Ssn) dopo che l’Ufficio parlamentare di bilancio aveva lanciato l’allarme relativo al rischio di tagli consistenti anche alla Sanità per disinnescare le clausole relative all’aumento dell’Iva per il 2020-2021.
Un ‘no’ secco in tal senso è giunto sia dal premier Giuseppe Conte sia dal ministro della Salute Giulia Grillo, mentre tra i sindacati monta la protesta in difesa del Ssn in vista della manifestazione indetta unitariamente per il 9 febbraio.
Così la titolare alla Salute: “Per fare tagli alla spesa sanitaria devono passare sul mio cadavere. Abbiamo appena visto quanto investire in sanità oggi significhi risparmiare domani – ha aggiunto – Sarebbe folle, come se in una famiglia non si investisse nella cultura dei figli. La scelta peggiore che si può pensare di fare”.
A respingere qualunque ipotesi di sforbiciata al Servizio sanitario è stato anche Conte: “Come governo – ha affermato il presidente del consiglio a margine dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Cattolica – vi assicuro che faremo il massimo per garantire il diritto alla salute, per adottare misure concrete, penso alle liste di attesa assolutamente da abbreviare, per garantire l’accesso alle cure a tutti, e per fare in modo che da Nord a Sud sia garantito l’uniformità dei Livelli essenziali di assistenza”.
Dunque “nessun taglio: noi – ha ribadito Conte – investiamo su sanità, ricerca e innovazione tecnologica”.