“È stato per me il lavoro forse più impegnativo della mia carriera – aggiunge Liberatori – dovuto alla complessità della lavorazione e all’impegnativa situazione produttiva, oltre che alla pluralità dei referenti, a differenza di quanto accade nei lungometraggi per il cinema, e spero tanto che piaccia a chi come me è un estimatore di Carlo Verdone: io lo sono fin da quando neanche sognavo di poter collaborare con lui”.
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