Dal chicco nelle piantagioni alla tazzina sulla nostra tavola, il videoracconto di questo viaggio sulle note dell’Overture finale del Guglielmo Tell di Gioacchino Rossini, si intreccia con la giornata di tutti noi, scandendone i ritmi e regalandoci un momento di piacere. Ma cosa c’è dietro tutto questo? Un punto di partenza per raccontarlo sono i numeri. L’Italia si sa non produce la materia prima che importiamo dall’estero, ma è il saper fare degli 800 torrefattori che consente di selezionarla, miscelarla e tostarla in modo inconfondibile trasformando questa commodity in un prodotto di punta del made in Italy che vale oltre 4 miliardi di euro.
Contribuito fondamentale per la costruzione di questo valore le esportazioni: il 60% del caffè torrefatto in Italia infatti finisce all’estero (60% resta nella comunità europea il resto varca i confini). E gli ultimi dati Istat ci dicono che è una voce in aumento con 5,6 milioni di sacchi nel 2021, il 13% in più dell’anno prima. Segnali incoraggianti anche per quanto riguarda il caffè trasformato in Italia che lo scorso anno è salito del 9,2% secondo i dati elaborati dal Comitato italiano del caffè, con una crescita dei consumi apparenti di oltre il 4%.
Numeri che dimostrano la passione degli italiani verso questa bevanda, confermata nonostante la difficile congiuntura economica. Perchè se per sette su 10 il caffè è uno dei piaceri della vita, oltre il 64% dei nostri connazionali, secondo un’indagine Astraricerche per il Consorzio promozione, afferma che continuerà a berlo anche in futuro e addirittura uno su quattro ne aumenterà i consumi.
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