Il crowdfunding nel 2020 supera i 708 miliardi di dollari

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bank denaro euroROMA – Il crowdsourcing, più specificamente il crowdfunding e ancora maggiormente il lending crowdfunding sta diventando il più rilevante strumento di finanza alternativa a livello globale. Secondo gli studi condotti dai ricercatori Tania Ziegler (coordinatrice) e Bryan Zheng Zhang — entrambi del Cambridge Centre for Alternative Finance dell’Università di Cambridge — e Rotem Shneor — della School of Business and Law dell’Università di Agder, in Norvegia — recentemente pubblicati da Springer, nel 2017 il mercato globale del crowdfunding valeva 418,52 miliardi di dollari.

«Ma nel 2018, secondo quanto ha rilevato The Statistics Portal for Market Data, Market Research, questo mercato è cresciuto del 35%», commentano gli analisti di Ener2Crowd.com, la prima piattaforma italiana di lending crowdfunding energetico, da poco scesa in campo per rendere fruibili a tutti anche le agevolazioni del Decreto Rilancio, andando a sostenere le campagne di riqualificazione energetica di diverse E.S.Co. sul territorio italiano ed a promuovere nel contempo una nuova formula di investimento finanziario sostenibile per chiunque abbia voglia di investire anche solo pochi euro.

Nel 2018 il mercato del crowfunding è dunque arrivato a sommare un valore di 565 miliardi di euro. Con una crescita che non si è fermata e che ha portato poi ad un incremento del 12% nel 2019 e ad un ulteriore +12% nel 2020, andando così a chiudere quest’anno con un volume di 708,76 miliardi di dollari. Sempre più persone, infatti, decidono di diversificare il proprio portafoglio investendo su progetti coraggiosi e di valore di imprenditori che, in questo modo, riescono ad avere accesso a fondi indispensabili per l’avvio e la crescita del loro progetto.

E soprattuto il lending crowdfunding si sta diffondendo in maniera capillare in tutto il globo, e soprattutto nei Paesi con una maggiore crescita economica e industriale come la Cina. «Secondo il Cambridge Centre for Alternative Finance è proprio il colosso asiatico a detenere il primato assoluto con il più grande volume di affari al mondo legato al crowdfunding: l’86% dell’intero mercato globale», puntualizzano gli analisti di Ener2Crowd.com.

A seguire ci sono gli USA, ben distanziati, con una quota di mercato del 10,3% e la Gran Bretagna che è terza con l’1,88%. Il primo Paese in Europa dopo il Regno Unito è la Francia che si posiziona al settimo posto nel mondo con un volume di affari pari allo 0,18%. L’Italia si colloca invece al quattordicesimo posto con lo 0,06%. In valori assoluti il nostro Paese somma 460 milioni di dollari: una crescita davvero impressionante, dunque, se si pensa che è avvenuta in un orizzonte temporale così ristretto.

«In Italia il lending crowdfunding è cresciuto in maniera particolare grazie ai piccoli e medi investitori che, temendo per la eccessiva volatilità dei mercati tradizionali, hanno deciso di rivolgersi a uno strumento diverso e più attrattivo», puntualizza Niccolò Sovico, ceo, ideatore e co-fondatore di Ener2Crowd.com, che quest’anno è stato scelto da Forbes come uno dei 30 talenti globali under-30. D’altra parte le piccole imprese italiane hanno una enorme difficoltà di accesso al credito e questo le rende particolarmente propense a ricorrere al lending crowdfunding come a una risorsa preziosa che può garantirgli la liquidità di cui hanno bisogno.

«Il lending crowdfunding si è dunque dimostrato anche in Italia una risorsa importante per sostenere una sempre più fitta rete di imprese di successo e per garantire agli investitori una diversificazione degli investimenti che li difenda dai momenti di eccessiva volatilità del mercato», commenta Giorgio Mottironi, cso e co-fondatore della piattaforma. Indubbiamente, il grande vantaggio apportato da Internet è l’abbattimento di barriere e spazi temporanei per unire le volontà individuali e trasformarle in grandi tendenze capaci di provocare grandi cambiamenti. Ed uno dei cambiamenti oggi più necessari è ottenere uno sviluppo economico più equo e più sostenibile.

«Il nostro sogno, divenuto la nostra missione quotidiana, è quello di creare uno strumento di partecipazione democratico al più grande mega-trend economico che la società contemporanea potrà mai conoscere, quello basato sugli sforzi per rilanciare un futuro sostenibile a zero emissioni. E con Ener2Crowd.com oggi è possibile per tutti, anche per i piccoli o piccolissimi risparmiatori» conclude Niccolò Sovico. Una parte importante della sostenibilità è infatti prendersi cura dell’ambiente che le generazioni future erediteranno. Ma aspetto altresì centrale del GreenVesting promosso da Ener2Crowd.com è anche la volontà di porre fine alla povertà estrema, combattere la disuguaglianza e l’ingiustizia e raggiungere una società più equa e solidale.

I risultati? Ener2Crowd.com continua a crescere del +100% da 2 trimestri consecutivi, nonostante Covid-19 e nonostante il settore Italiano del lending crowdfunding tradizionale abbia perso il 24% della raccolta nel secondo trimestre di quest’anno rispetto al primo trimestre ed un ulteriore 9% nel terzo trimestre rispetto al secondo. Il futuro prossimo? Ener2Crowd.com — insieme alla E.S.Co. SAMSO SpA — sta per lanciare un nuovo progetto nella categoria «Ecobonus» che darà agli investitori la possibilità di ottenere il 6% lordo per 12 mesi: «un nuovo modo di investire nell’immobiliare, riqualificando il patrimonio esistente e senza andare a cementificare nuove aree di un territorio che va prima di tutto protetto» puntualizza il cso e co-fondatore della piattaforma.

Ma cosa accadrebbe se gli italiani investissero una percentuale di denaro pari a quella degli Inglesi o se nel nostro Paese vi fosse una cultura digitale come quella dell’Estonia? A simulare questo scenario dai sorprendenti risultati è stato il “GreenVestingForum” il forum della finanza alternativa promosso dalla piattaforma Ener2Crowd.com. Attualmente l’Italia è il quinto Paese in Europa per volumi di denaro investiti nel crowdfunding, ma è il penultimo per percentuale investita rispetto alla ricchezza privata detenuta in contanti (anche su conti bancari): lo 0,01%, la stessa percentuale della Spagna. L’Italia è dunque uno dei Paesi dove si registra la più bassa cultura verso gli strumenti della finanza alternativa come strumento di investimento personale. A guidare la classifica europea è invece l’Estonia con lo 0,56%.

Se gli italiani investissero nella finanza alternativa una percentuale di denaro pari a quella che investono gli inglesi, il nostro Paese sarebbe al secondo posto nella classifica europea (“Italy – UK Eq”, nel grafico), ancora guidata dai sudditi di Sua Maestà, i quali avrebbero comunque a disposizione una maggiore ricchezza pro capite: +50% su quella media Italiana. Se in Italia vi fosse anche una cultura digitale come quella dei Paesi dell’ex-Unione Sovietica — come appunto l’Estonia— il nostro Paese balzerebbe in testa alla classifica europea (“Italy – EST Eq”, nel grafico), e sarebbe terza a livello mondiale con ben 12 miliardi di dollari all’anno a disposizione del settore, circa 203 dollari pro-capite.

Se poi tali risorse fossero fatte confluire sulla dimensione della “transizione energetica e sostenibile”, grazie all’energy crowdfunding di Ener2Crowd.com, in Italia si raddoppierebbe il volume degli investimenti riguardanti i settori dell’efficienza energetica (7,1 miliardi di euro nel 2019) e delle rinnovabili (5,4 miliardi di euro nel 2019), con tutte le positive conseguenze che uno scenario del genere avrebbe su società ed economia.

«Solo questa manovra porterebbe ad una potenziale crescita del pil dello 0,2% su base annua ed in quanto ad occupazione — basandosi sugli studi dell’Università di Oxford guidati dal Premio Nobel Joseph Stiglitz — in Italia si verrebbero a creare circa 92 mila nuovi posti di lavoro», conclude Giorgio Mottironi, cso e co-founder di Ener2Crowd.com nonché Chief Analyst del GreenVestingForum.