“D’Annunzio fu sicuramente e paradossalmente più a destra di Mussolini”, afferma Villari, spiegando in modo efficace e sintetico quanto diffusamente ricostruito in questo suo ultimo libro: “Il poeta soldato era bellicista, guerrafondaio, nazionalista, adoratore della violenza e del sangue, precursore dello squadrismo. Dopo Fiume progettò nel 1919-1920 una marcia su Roma senza timore di rischiare una guerra civile cruenta, per rovesciare con un colpo militare il governo prima di Nitti, poi di Giolitti e deporre Vittorio Emanuele III per sostituirlo sul trono col Duca d’Aosta, uomo di estrema destra”.
L'Opinionista® © 2008-2023 Giornale Online
Testata Reg. Trib. di Pescara n.08/08 dell'11/04/08 - Iscrizione al ROC n°17982 del 17/02/2009 - p.iva 01873660680
Pubblicità e servizi - Collaborazioni - Contatti - Redazione - Network -
Notizie del giorno -
Partners - App - RSS - Privacy Policy - Cookie Policy
SOCIAL: Facebook - Twitter - Instagram - LinkedIN - Youtube