ROMA – Tra gennaio e luglio del 2018 i casi d’infortunio rilevati dall’Inail sono stati 379.206, in diminuzione dello 0,3% rispetto all’analogo periodo del 2017. Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale o sono state 587, quattro in meno rispetto alle 591 dell’analogo periodo del 2017 (-0,7%). I dati rilevati al 31 luglio hanno evidenziato, a livello nazionale, spiega l’Inail, una diminuzione sia dei casi di infortunio avvenuti in occasione di lavoro passati da 325.390 a 325.054 (-0,1%) sia di quelli in itinere, ovvero nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro scesi da 54.846 a 54.152 (-1,3%).
L’analisi territoriale evidenzia una sostanziale stabilità nel Nord-Ovest (-0,04%) e decrementi al Centro (-1,8%) e nelle Isole (-3,0%). Aumenti si riscontrano, invece, nel Nord-Est (+0,7%) e al Sud (+0,5%). Tra le regioni con i maggiori decrementi si segnalano la provincia autonoma di Trento (-9,0%), Abruzzo (-4,3%) e Sardegna (-3,7%); quelle con un maggior incremento, il Friuli Venezia Giulia (+4,7%), la provincia autonoma di Bolzano (+3,3%) e la Campania (+2,4%).
Per quanto riguarda gli incidenti mortali, l’analisi territoriale evidenzia un incremento di 9 casi mortali nel Nord-Ovest (da 146 a 155) e una stabilità nel Nord-Est (157). Diminuzioni si riscontrano, invece, al Centro (da 112 a 110), al Sud (da 120 a 119) e nelle Isole (da 56 a 46). A livello regionale spiccano i 16 casi in più del Veneto (da 55 a 71) e i 13 in più della Calabria (da 9 a 22). Cali significativi si registrano, invece, in Puglia (da 41 a 24) e in Abruzzo (da 29 a 16), teatro nel gennaio 2017 delle tragedie di Rigopiano e Campo Felice.