Nei 73 Comuni che hanno risposto, risultano essere state depositate 37.493 DAT con un +23% nei primi tre trimestri del 2019 rispetto ai primi tre trimestri del 2018. Il dato è spiegato dal fatto che molti Comuni hanno iniziato a raccogliere le DAT in grave ritardo, solo nei primi mesi del 2019. Proiettando questo dato sul totale della popolazione italiana, è ipotizzabile che ad ottobre 2019 siano state depositate circa 170mila DAT (1 cittadino ogni 355 abitanti, comprendendo anche i minori di 18 anni)
Prendendo in considerazione la classifica “Rapporto DAT depositate/popolazione”: analizzando i 20 peggiori comuni protagoniste in negativo sono Sicilia (Trapani, Ragusa e Marsala); Lazio (Roma, Guidonia e Viterbo); Calabria (Catanzaro, Lamezia e Cosenza) e Lombardia (Legnano, Sesto San Giovanni e Monza). Curioso il dato dei Comuni con più DAT depositate in rapporto alla popolazione: Pesaro, Matera e Varese (Centro, Sud e Nord). Tra i 20 comuni più virtuosi sono assenti quelli delle Isole, mentre troviamo un 30% di Comuni del Nord-Est, un 25% di Comuni sia del Centro che del Nord-Ovest, e un 20% di Comuni del Sud Italia. Tra i peggiori 20 comuni il 35% si trova al Sud, il 25% al centro, il 20% nelle Isole, il 15% nel Nord-Ovest e solo il 5% nel Nord-Est d’Italia.
Nessuna regione italiana ha inserito le DAT nel fascicolo sanitario elettronico, come da possibilità prevista dalla legge. Inoltre, a livello istituzionale, non è ancora stata condotta alcuna campagna informativa sul tema. Per colmare la mancanza Associazione Luca Coscioni ha lanciato CitBOT, un’intelligenza artificiale e prima chat-bot al mondo in grado di consentire ai cittadino la difesa delle proprie libertà civili. Per accedere al sistema si può usare il sito Internet www.citbot.it, il canale Telegram TeleCitBOT e le pagine tematiche del sito ufficiale dell’Associazione Luca Coscioni (www.associazionelucacoscioni.it).
“La differenza nei dati è esclusiva responsabilità della politica, quella nazionale per l’assenza di una campagna informativa, quella locale per gli ostacoli che i Comuni frappongono ai cittadini – ha dichiarato Marco Cappato, Tesoriere Ass. Luca Coscioni – Lo conferma una ricerca commissionata quest’anno da Associazione Luca Coscioni a SWG secondo cui per l’84% degli italiani le istituzioni non hanno correttamente informato i cittadini sui loro diritti e su come redigere un testamento biologico; mentre il 71% non è a conoscenza del procedimento per il deposito delle DAT.
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