Intervista a Simone Neviani un attore e un artista molto spirituale

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simone neviani

Mettersi in posa non esiste. Infatti se ci si mette in posa si perde automaticamente significato alla storia del personaggio che si intende ricreare

Ha spiccato il volo Simone Neviani, che giovanissimo ha lasciato l’Italia per seguire il suo sogno: diventare un attore di Cinema e di Teatro. E ora, dopo aver studiato seriamente recitazione e la lingua inglese, si divide tra l’Australia e gli USA. Tra un impegno di set e l’altro, ha trovato il tempo per scambiare quattro chiacchiere con noi.

Simone, a osservare con attenzione i tuoi posati si può pensare che tu sia un modello. La Moda non ti ha mai affascinato?

La Moda in sé mi affascinava anni addietro, quando ero un teenager, diciamo… Una volta “cresciuto” e reso conto di quanti soldi perdevo nel comprare capi di abbigliamento firmati, e quanto altro potessi fare con tali soldi, decisi di investirli diversamente. Poi, da quando iniziato a lavorare nel settore Cinema e nel Teatro preferisco reinvestire guadagni in altri progetti.

Credi che il fatto di saper recitare, possa essere d’aiuto quando ci si accinge a farsi fotografare da un professionista?

Probabilmente aiuta. Aiuta se si vuole fare “candid phography” e ricreato un’idea, un concetto oppure un personaggio allineato a tale corso. In effetti, vari fotografi mi chiesero nelle passate esperienze di ricreare idee allineate ad un personaggio.

Quanto è importante il sapersi “mettere in posa” invece a livello attoriale davanti a una macchina da presa?

Mettersi in posa non esiste. Infatti, se ci si mette in posa si perde automaticamente significato alla storia del personaggio che si intende ricreare. Più che altro è il seguire indicazione del regista e fare il cosiddetto “hit the mark”. (perdonatemi purtroppo non conosco le terminologie specifiche in italiano)

E come si può lavorare sullo sguardo?

“Semplicemente” lasciarsi completamente andate al personaggio e ricreare la vita che si ha dentro di se in quel preciso momento che si vive. Dimenticandosi completamente dell’esistenza delle telecamere attorno a te ed avere la propria attenzione sugli altri attori con i quali si lavora.

Credi che – come si suol dire – gli occhi siano veramente lo specchio dell’anima? A proposito di anima, ti consideri una persona spirituale e riflessiva?

Non posso fare altro che condividere con voi il detto “Gli occhi sono lo specchio dell’anima”. Assolutamente sì. Io personalmente mi considero molto spirituale.

Sii sincero: ti spaventa prendere decisioni di pancia ed essere impulsivo?

Dipende dal contesto. Quando tratto business, cerco sempre di non essere impulsivo. Quando invece recito, o spesso anche nella vita quotidiana, tendo ad essere impulsivo (con moderazione) e seguire il mio istinto ed emozioni che provo.

Il fatto di essere un attore di aver studiato seriamente recitazione, ti aiuta a comprendere meglio le persone che hai accanto?

Devo ammettere che l’avere studiato seriamente recitazione mi ha aiutato tantissimo ad ascoltare realmente le persone attorno a me. Mi ha anche insegnato ad imparare ad esprimere me stesso più chiaramente e soprattutto a non avere timore di farlo. Mi ha reso molto più “connesso” a chi sono realmente anche ed alle emozioni e sentimenti che nutro dentro di me.

A cura di Laura Gorini

Foto di Simon Lam